“Spero che non sappia leggere i numeri. Diversamente dovrei pensare che sta dicendo falsità”. Ormai siamo alla torte in faccia. Il rischio è che a subire sia la città. Il sindaco Matarrelli nella conferenza stampa tenuta ieri mattina nel suo studio di Palazzo di Città non è andato per il sottile. Tutt’altro. Ha risposto per le rime agli attacchi ricevuti dalle forze politiche di opposizione dopo il Consiglio comunale dello scorso 30 dicembre approvato solo dalla maggioranza. Ha parlato a diretta persona. Ha menzionato il nome del suo predecessore, Pompeo Molfetta, ben 13 volte. “Nessun c’è nessun aumento di Imu e Tasi”, ha detto. Ed ha ricordato che la legge di stabilità è entrata in vigore solo successivamente. “Il nostro Comune è un ente virtuoso, ma anche ambizioso”, ha aggiunto. Poi guardando fisso nelle telecamere delle dirette streaming si è rivolto direttamente al suo predecessore: “Pompeo hai detto un sacco di bugie. Perché raccontare falsità ai nostri cittadini?”.
Obiettivo principale l’ex sindaco Pompeo Molfetta. Eppure si erano tanto amati. Ora sono passati dall’amore all’odio. Pompeo Molfetta nella passata legislatura era convinto di poter essere eletto e diventare il Sindaco con i voti determinanti dell’allora parlamentare Matarrelli estromettendolo (quasi da subito) dal tavolo delle decisioni più importanti. Giancarlo Canuto, vice del sindaco Franco Scoditti, e amico di tante battaglie di Pompeo Molfetta, lo aveva intuito (non era difficile) e si chiamò fuori.
Il Pd ha accusato la maggioranza di non aver abbassato l’aliquota Irpef che il Commissario prefettizio aveva portato al massimo, di non aver ridotto Imu e Tasi, che la tassa sui rifiuti rispetto all’anno 2019 aumenterà di 926.687,68 euro con un aumento medio per i cittadini pari circa al 21%.
Matarrelli e la sua maggioranza (tutta presente alla conferenza stampa) ha risposto “che da anni il Comune di Mesagne non ha una sua strategia. Faremo quella programmazione che in passato, già prima di Molfetta, nessuno ha mai fatto. Naturalmente il costo sarà maggiore ha proseguito perché faremo una gara sostenibile, perché chiederemo di investire in nuovi mezzi, di adeguare i contratti con i lavoratori dipendenti, di investire sulla sicurezza dei cittadini e dei lavoratori. Ecco perché questo tributo avrà delle oscillazioni”. Attualmente raccolta e smaltimento è gestito da una società municipalizzata di Bitonto che da tempo ha chiesto di voler chiudere il rapporto con Mesagne. Più volte è stata fatta una gara che è andata sempre deserta “perché i ricavi sono inadeguati”, ha aggiunto Matarrelli che ha poi parlato degli impianti di compostaggio. “Con le nuove tecnologie sono ad impatto zero. Bene ha fatto il Comune di Erchie a farsi un impianto di compostaggio proprio per cui i cittadini avranno una imposta abbattuta di almeno del 30 per cento”. “Noi non rimarremo passivi. E non faremo le barricate, come ha detto il consigliere Giuseppe Indolfi”. Ha sfidato Pompeo Molfetta sui Piano di Zona. “Tutti i guai finanziari del nostro Comune nascono dai Piani di Zona. Con il sindaco Molfetta i nostri Servizi Sociali hanno pagato per i nove Comuni dell’ambito senza preoccuparsi di riscuotere gli anticipi dati”. Come dire che i 27mila abitanti di Mesagne hanno pagato per i 108mila abitanti dell’intero Ambito. “Un disastro: Attila non sarebbe stato in grado di fare tanto”. Matarrelli ha concluso “E’ grave deridere la figura istituzionale del Sindaco come stanno facendo con me sui social. Confrontiamoci sui contenuti, ci facciano proposte se hanno davvero a cuore il destino della città. Qui si tratta del destino della città e non del sottoscritto. Collaborate ed evitate la demagogia e le speculazioni di basso livello”.
Siamo arrivati alle torte in faccia. Si fa duro lo scontro politico a Mesagne
Post precedente
Soprannomi mesagnesi
Iscriviti
0 Commenti