Luigi Biscosi, 90 anni. Da 33 anni vive di ricordi. Da quando il 10 ottobre 1986 il figlio Tony morì a soli 23 anni a seguito di un incidente stradale nei pressi di Assisi. Da allora, con al fianco il fido Nuccio Passante, si è chiuso nel suo museo di motociclette. Ne ha di tutti i tipi.
Guzzi Airone Sport del 1949 che partecipò al Mondiale F. Boselli, Guzzetta MV 150, Augusta 350, Galletto Guzzi, Zigolo Guzzi, Moto Morini, Corsarino della Morini. Comprò da Alessandria una rarissima Mondial 200 che vinse 3 mondiali, una Lambretta del 1951 la prese a Milano. Saranno complessivamente un centinaio le motociclette che tiene lucidate nei suoi tre depositi. In un angolo la MV Augusta che Giacomo Agostini potrò sul podio in tutto il mondo. Le ripara tutte lui, smontandole pezzo su pezzo, con pazienza, “per impegnare la testa e il tempo che non passa mai”, dice. “L’unica cosa che non faccio è insabbiarle. Le faccio fare con il quarzo perché il tempo non le arrugginisca. Il tempo non deve ossidare la memoria. Decine e decine di Vespe, di tutti i colori e di tutti gli anni. In prima vista la moto che acquistò nel 1996, qualche mese prima del tragico incidente. “La pagai 19 milioni di lire ed ha solo 4mila chilometri. Di questa moto in Italia ce ne sono solo otto”. Non mancano i Ciao, e le biciclette Bianchi e Legnano: “una è uguale alla Bianchi con cui Coppi vinse nel 1951”. Racconta: “Tony aveva tre moto, le amava, una passione che gli avevo trasmesso io”. E lancia una proposta: “Sarei disposto ad acquistare un grande locale dove poterle esporre per farne un museo cittadino. Non ho scopi di lucro. I soldi non mi interessano. Vorrei farne un museo cittadino, dedicato a Tony, da consegnare a questa città”.
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