Una giornata storica. Soleggiata, calda, come solo questa terra sa essere. Le associazioni ed i volontari si sono ritrovati assieme in “Meetextra 2014” per una giornata di studio di alto profilo. Tutto il volontariato brindisino si è detto che questa è la strada maestra “per non far sentire sempre soli i veri protagonisti di questa società, i cittadini”. Che non possono e non devono più delegare, non devono lasciare spazi, ma li devono occupare per tenere lontani coloro che non vogliono bene al territorio, alla base, alla gente comune. Come ha detto il presidente Rino Spedicato “ci deve essere una scelta di campo dei volontari ai quali si chiede di schierarsi a favore dei più degli ultimi, dei poveri sempre più numerosi”.
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Quindi una giornata all’insegna dell’“Insieme si può”, organizzata e promossa dal Csv Poiesis proprio lì, presso la masseria Canali, un bene confiscato sottratto alla criminalità organizzata e alla Sacra Corona Unita 20 anni fa, e riconsegnata ai cittadini, ai volontari, alle associazioni perché la rendano utile alla comunità. Una comunità che si è riappropriato di quanto gli era stato tolto “per scrivere una pagina diversa del suo futuro”, ha sottolineato il sindaco Scoditti orgoglioso che la sua città faccia parte di “Avviso Pubblico” e di promuovere “Mesagne capitale sociale dell’antimafia”, come affermato da Libera.
Perché il “bene confiscato” è una priorità della stragrande maggioranza di questa terra troppo spesso marchiata a fuoco. Certo, non è facile. Nessuno si illude. Ma in tutti c’è la speranza, la volontà di far bene. Tutti sono consapevoli. La soluzione dei problemi sociali, tanti e troppi, non sarà più demandata: il volontariato, e in terzo settore più in generale, li ha posti come priorità del proprio impegno. Ma per raggiungere gli obiettivi “è indispensabile una nuova alleanza civile e una più forte e rinnovata cultura della solidarietà e della partecipazione”. “Insieme si può” ma è anche necessario l’intervento pubblico che sarà incalzato, giorno per giorno.
Bellissima l’immagine del camion carico di tavoli, sgabelli dall’Emilia Romagna. Un simbolo di corresponsabilità. Giuseppe e Adelmo sono partiti dall’Emilia per portare un segno di partecipazione. Le suppellettili donate sono state costruite da 40 persone, volontari e amministratori.
Una giornata di studio, dicevamo, durante la quale si sono incontrate le associazioni e i volontari per stilare assieme il programma e le linee guida 2015 del volontariato. “La spinta del cuore”. Una esperienza di una democrazia partecipativa. L’ideale della piramide rovesciata.