“Il mio obiettivo di assessore alla Legalità è quello di costruire un nuovo percorso più partecipato con le associazioni locali e tutte le scuole, a partire da quelle dell’Infanzia. Questa è la mia idea. Cerco qualcuno di buona volontà che sia disposto a scrivere una favola con tema la legalità e gli anni bui della nostra Mesagne che offriremo ai nostri bambini. Il percorso dovrà arrivare sino alle scuole superiori. Dobbiamo intraprendere un nuovo percorso, tutto nostro, per portare durante l’estate gruppi di giovani mesagnesi a partecipare ai campi della legalità”.
L’assessore ai Percorsi di Legalità Anna Maria Scalera ha incontrato sul Palazzo di Città i partecipanti ai campi della legalità organizzati dall’associazione Libera. Tra i presenti, anche alcuni ragazzi di un presidio scolastico di Aosta intitolato a Marcella Di Levrano, la giovane mesagnese di 26 anni, madre di una bambina, che circa 20 anni fa fu uccisa dalla mafia. All’incontro sul municipio di Mesagne c’erano anche volontari provenienti da Reggio Emilia, Pavia, ecc. Un gruppo che da una settimana vive a Mesagne, si incontrano per affrontare e discutere varie tematiche secondo un programma specifico. Alcune iniziative si svolgono a Masseria Canali, terreno confiscato alla criminalità, sulla strada provinciale Mesagne-S. Vito dei Normanni.
Di fatto ai campi della legalità che si tengono ormai da anni anche a Mesagne non si registra una larga partecipazione di volontari o di giovani mesagnesi. “Per questo – continua l’assessore Scalera – i percorsi della legalità dobbiamo radicarli nella nostra città”. Certo sapere che ad Aosta ci siano presidi scolastici intitolati ad una nostra concittadina morta per mano della Scu e che a Mesagne non ci sia neppure un vicolo intestato, dovrebbe far riflettere. Se fermiamo un ragazzo mesagnese e gli chiediamo chi era Marcella Di Levrano molto probabilmente non saprà risponderci.
L’incontro dell’altro ieri è stato voluto dall’Amministrazione comunale “perché ci teniamo molto a questa esperienza ed abbiamo chiesto al Presidio di Mesagne di Libera un impegno acconto a noi per coinvolgere in maniera più fattiva la cittadinanza mesagnese e, soprattutto, i giovani e i bambini – ha concluso Anna Maria Scalera -. Bisognerà cambiare strada”.
L’assessore ha risposto alle numerose domande sulla storia di questa città, al periodo della Scu che le sono state rivolte. La discussione si è soffermata su un aspetto molto importante e che, spesso, non viene mai alla ribalta. La Scu, a differenza della altre mafie come Camorra, Ndrangheta, ecc. non ha mai avuto rapporti o connivenza con le istituzioni e la politica. Una storia che conoscono i quarantenni. Sarà opportuno muoversi perché anche i più giovani la conoscano per evitare che si possa ripetere.
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