Le malattie rare senza nome, il diritto alla diagnosi, l’importanza di farmaci orfani pediatrici i temi che hanno conquistato la giuria. Vincono Lidia Scognamiglio (Medicina33), Caterina Lucchini (Notiziario Chimico Farmaceutico) e Serena Mingolla (Morfologie – rivista di Apmar). La cerimonia di premiazione si è tenuta oggi a Roma nella Sala degli Atti Parlamentari del Senato della Repubblica. Il Premio per la categoria audio/video è stato assegnato dalla Giuria alla giornalista RAI Lidia Scognamiglio per il suo servizio andato in onda su Medicina33 Tg2 dedicato alla “Storia di Clementina”, diciannovenne affetta da malattia genetica rara che ancora oggi non ha un nome. Il Premio per la categoria Stampa/Web ha visto due giornaliste vincere ex aequo, con due articoli entrambi meritevoli pur se molto diversi tra loro. Uno dei due è stato assegnato a Caterina Lucchini, giornalista scientifica. L’altro alla giornalista Serena Mingolla che ha vinto con l’articolo “La legge di Zoja e la lotta per il diritto alla diagnosi: intervista a Bojana Mirosavljecic” pubblicato su Morfologie, la Rivista dell’Associazione Nazionale delle Persone con Malattie Reumatiche ONLUS di cui è direttore. È la storia di una madre serba, Bojana, e di Zoja, la figlia perduta a nove anni per una malattia rara non diagnosticata nel suo Paese, il morbo di Batten. Ma ancor di più è una storia esemplare di impegno sociale, di una battaglia vinta non solo per dare una diagnosi alla sua bambina, ma per riconoscerne il diritto a tutti i bambini del suo Paese.
A Serena Mingolla assegnato al Senato il premio giornalistico Omar
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