Nonostante la netta opposizione dei Dirigenti scolastici, anche a Brindisi e provincia prende piede la cosiddetta “erba light” considerata legate dal 2017. A Brindisi la si può trovare in quattro negozi. Ma la si può trovare anche a Mesagne dove è disponibile presso un negozio. Per non parlare delle tabaccherie che vendono, tra i prodotti da fumo, anche la cannabis light. Il fenomeno preoccupa genitori, professori, presidi e medici. Proprio nei giorni scorsi, la Dirigente scolastica dell’istituto tecnico industriale Giorgi, la mesagnese Maria Luisa Sardelli aveva detto no alla presenza di rivenditori automatici nelle vicinanze degli edifici scolastici. “La scuola è presidio di legalità e lotterei con tutte le mie forze affinché venisse tolto. Leggere o pesanti sono pur sempre droghe ed i loro effetti sull’organismo sono devastanti. Danneggiano irreparabilmente il sistema nervoso centrale, sono causa di numerose patologie gravi, e portano spesso alla tossicodipendenza. Studi dimostrano che la dipendenza fisiologica comporta la necessità di assumere stupefacenti nel momento in cui la loro presenza nell’organismo viene meno. L’individuo è spinto così a ricercare
nuovamente la sostanza, con un grado di intensità che varia a seconda della quantità e della frequenza con cui è abituato ad assumere droga. Il tema delle droghe è un problema di carattere culturale che non può essere sottovalutato soprattutto nella scuola”. I genitori protestano soprattutto perché i distributori si rivolgono principalmente a un pubblico di giovani, anzitutto studenti. Il fenomeno genera molta preoccupazione.
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