La vecchia scassatissima motoretta non esiste più. L’ha rottamata. Partiva a malapena. L’ha sostituita con un più moderno (?) Ape-Car col quale Angelo Rizzo (nella foto) è tornato al suo antico lavoro: andare in campagna, fare il contadino. Al traffico della città, ha preferito “obotorto collo” l’aria aperta. Da qualche anno ha lasciato il lavoro che si era inventato: fare il “navigatore umano”. La crisi del terziario, l’apertura della circonvallazione (anche se incompleta) e poi quel “misterioso” oggetto chiamato navigatore, lo avevano lasciato senza lavoro. Lui accompagnava i camion che arrivavano a Mesagne per scaricare nei depositi delle aziende. Da Franco Montanaro, in via Musciacchi, presso Europa Uno di Salvatore Vetrugno, da Librato per scaricare mattoni e bagni, ecc.. Angelo era sempre lì, pronto. Si presentava in motoretta all’orario e all’ingresso della città stabilito, e faceva da guida ai camion. “Mi davano qualche migliaio di lire e a volte da mangiare. Io ero contento così”, dice. Lo abbiamo incontrato che sfoggia una maglietta con una simpatica e particolare scritta: “Mammamia ce su beddhru”. Angelo non ha perso il sorriso. Basta davvero poco per essere contento e felice.
Angelo, il navigatore umano
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