La dott.ssa Rita Antonucci ci ha guidati nel magico salto indietro nella storia della sua Antica Farmacia. “E’ un museo che metto a disposizione della città”, ha detto. Dal 1972 la Farmacia Antonucci opera nella nuova sede di Piazza Vittorio Emanuele II ( Piazza Porta Grande) assieme al marito dott. Lelio Ostillio e alla figlia dr.ssa Laura. L’abbiamo intervistata VEDI VIDEO
Situata nel centro storico del paese, nella vecchia piazza Municipio, da sempre ricordata come “Lu Sitili”, l’antica farmacia Antonucci, che ha conservato le caratteristiche dello stile Liberty, è meglio nota come “Antica Farmacia del Leone”, dove il Leone sta a simboleggiare la forza della medicina. Essa fu aperta nel 1898 da Oreste Antonucci (cugino dello storico locale Giovanni Antonucci), dopo essersi laureato presso l’Università di Napoli. Egli decise di intraprendere la propria attività utilizzando i suoi locali, già prima sede di un’antica drogheria e prima ancora punto di ritrovo dei carbonari di Mesagne. Per l’allestimento della sua farmacia commissionò ad un artigiano del luogo, un certo Mastro Cavaliere, tutti quegli arredi che ancora oggi sono visibili all’interno dei vecchi locali: legno di noce con sfondo di vetrine aventi specchi e fregi di serpenti, con le teste raffiguranti alcune belle ragazze mesagnesi dell’epoca. I vetri, in puro stile Liberty, furono decorati con fiori di papaveri e visi di donne. Ancora oggi, entrando, si possono vedere quei bellissimi arredi ultimamente restaurati e ritornati al loro antico splendore. All’interno degli scaffali più alti, sono presenti, ancora intatti, i vasi con le etichette dell’epoca, contenenti alcuni estratti rimasti del tutto integri, appartenenti al corredo originario del fondatore della farmacia. Si tratta di circa un centinaio di vasi “a urna”, ossia con piede e coperchio, decorati in oro zecchino e provenienti dalle fornaci della ditta Ginori. Di fronte all’entrata, alle spalle del banco di vendita,
si possono scorgere due antiche porte con vetri a specchio decorati da fiori dell’oppio e da foglie di arnica. Nella parte più alta della scaffalatura centrale, invece, campeggia un orologio di forma circolare sostenuto, ai lati, da due draghi. Sui lati, tre piccoli scaffali con le diciture “veleni” ed “erotici”. La pericolosità di alcune sostanze, allora utilizzate, richiedeva una precisione assoluta e, per la preparazione dei galenici con la massima scrupolosità, il farmacista era costretto a lavorare a porte chiuse e sotto la cappa dell’idrogeno solforato, situata nel retro della farmacia, in quello che era il famoso laboratorio chimico. Il banco di vendita in massello di noce, a forma di fagiolo e decorato ai lati con serpenti e draghi, presenta al centro una piccola bilancia di precisione ed una centrifuga a manovella. Le porte di ingresso laterali, in vetro a specchio di un bel colore verde acqua, presentano scritte come “Siringhe di Pragaz”, “Acque Minerali”, “Profumeria”, “Oggetti di gomma plastica”, “Specialità estere nazionali e proprie”, “Termometri”, “Medicature antisettiche alla Lister”, “Ossigeno”, tutte decorate in oro nel rispetto dello stile Liberty. Nel 1972 dopo il passaggio di consegne generazionale, la farmacia fu sottoposta ad un attento restauro per salvaguardare ciò che può essere indubbiamente considerato uno dei più interessanti siti del patrimonio storico e culturale di Mesagne. La farmacia è visitabile solo su prenotazione contattando il seguente numero: 0831/771137.