Il vicequestore in congedo Pietro Antonacci (nella foto), 66 anni, ieri sera si è presentato spontaneamente al carcere militare di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) dove dovrà scontare la condanna a 15 anni e sei mesi di reclusione per l’omicidio volontario del contrabbandiere brindisino Vito Ferrarese. Antonacci era accompagnato dalla figlia e dal suo avvocato di fiducia Carmelo Molfetta. L’ex vice questore non ha voluto aspettare che fosse emesso l’ordine di esecuzione della pena, divenuta definitiva nei giorni scorsi con una sentenza della Corte di Cassazione che ha confermato la condanna del gennaio 2013 del collegio di secondo grado di Taranto. “Era inutile aspettare – ha dichiarato l’avvocato Molfetta – . Pietro ancora una volta ha dato prova di alta dignità e di grande senso delle istituzioni. Mi ha chiesto di accompagnarlo e nessuno meglio di me poteva farlo. Piero Antonacci è una persona molto severa ed equilibrata, anche con se stesso, e affronterà con dignità questo difficilissimo momento della sua vita supportato da una meravigliosa famiglia”. Si chiude così il lungo iter giudiziario iniziato la notte fra il 14 e il 15 giugno del 1995 quando il contrabbandiere Vito Ferrarese, a bordo di un motoscafo, venne raggiunto da una raffica di colpi di arma da fuoco partiti da un elicottero della Polizia di Stato a bordo del quale, oltre ad Antonacci, c’era anche il questore Franco Forleo. Antonacci, insignito della medaglia d’oro al valore civile per la lotta alla malavita organizzata, collaborò alla ricostruzione dei fatti. Ma tutto questo non gli è servito per evitare la condanna definitiva per omicidio volontario.
Antonacci nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere
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