(di Antonio Calabrese, nella foto*) Il Vice sindaco Canuto, nei giorni scorsi, nell’esprimere la sua contrarietà al governo Letta, si è posto ed ha posto a lettori ed internauti, un quesito dal titolo: moriremo democristiani? Volendo dare, bontà sua, al termine “democristiano”, una chiara accezione negativa. Un quesito tuttavia che angoscia diversi compagni “ab illo tempore”, visto che fu Luigi Pintor, direttore del Manifesto – non certo un democristiano – ad “angosciarsi” per la prima volta nel 1983, con un articolo, titolato: “Non moriremo democristiani”, diventato un classico del giornalismo politico.
Per la maggior parte degli italiani, tuttavia, non sarà difficile rispondere positivamente e con orgoglio a questa provocatoria domanda, atteso che il 90% è di religione cattolica e fondamentalmente e politicamente moderata (non a caso la maggior parte dei nostri parlamentari europei fanno parte del PPE).
Se in Italia o a Mesagne vi è un po’ di confusione probabilmente è solo perché non si è abbastanza chiari, e non certo come dice Canuto in senso dispregiativo, per la presenza di una destra fortissima. Infatti riteniamo che se la Sinistra fosse più coerente (come lo è stato l’amico-compagno Giancarlo Canuto nella nota richiamata) e meno servile al potere, molto probabilmente i moderati del centro-sinistra non avrebbero fatto parte della coalizione. Ad esempio a Mesagne sono tanti gli esponenti politici del Centro Sinistra che hanno militato, e mai rinnegato, di essere democratici cristiani, a cominciare dal nostro Sindaco Franco Scoditti, già segretario dello scudo crociato negli anni ottanta.
Per quanto ci riguarda noi saremo contenti di morire da Democristiani, non fosse altro perché NIP si richiama, nel suo quotidiano agire politico, a quei valori nobili del popolarismo sturziano e a uomini, che hanno fatto grande l’Italia e gli uomini di questa Nazione, come Alcide De Gasperi, Giorgio La Pira – tanto cari al Sindaco Scoditti – e Aldo Moro, fautore della politica del dialogo e dell’alternanza; un democristiano, appunto, che ha pagato con la vita il suo indefesso impegno politico. La nostra speranza è dunque che a governarci, nel breve periodo, siano i “democristiani” (Moderati PPE) rifiutando l’idea di avallare situazioni in cui, con gli inganni o con gli artifizi, a governarci siano invece delle “minoranze”. *Segretario cittadino di Nuova Italia Popolare.