Non credo di dire una eresia quando affermo con rammarico che la nostra pazienza sta per terminare. Mi riferisco a quella dei dirigenti di periferia sempre presenti in tutte le battaglie politiche, per le quali hanno trascurato famiglia e lavoro, che hanno sempre dato disinteressatamente e poco hanno avuto, se non i frutti del proprio lavoro. Il nostro grado di sopportazione della politica degli ultimi tempi ed in particolare quella del PDL, mio partito politico di appartenenza, in qualità anche di capogruppo consiliare, è giunto ormai al limite e sinceramente non sappiamo per quanto ancora potrà durare. Chi scrive non lo dice con il sorriso sulle labbra, ma con un senso di profondo dispiacere per chi come me è passato dalla politica fatta di passione, ideali e valori, a quella del leader carismtico del Cavaliere, che sebbene con tanti difetti, ha rappresentato per l’Italia una grande innovazione, ma con il rammarico di non aver portato a termine alcune riforme essenziali per il nostro Paese.
Ora ci troviamo in un periodo di forte confusione politica, che i nostri rappresentanti istituzionali ad alti livelli non fanno altro che aggravare giorno dopo giorno. Se a questo si aggiunge l’assenza assoluta in questi ultimi anni di un partito provinciale degno di questo nome a livello di organizzazione, di discussione e di capacità di attrazione, il quadro è completo. Credo che siamo arrivati al punto di dire che se la nostra classe dirigente, a più alti livelli, fin da subito, non ritroverà il bandolo della matassa per ricostruire un nuovo PDL ed un centro-destra forte e dinamico, saranno in pochi a rimanere impotenti ad assistere alla fine del partito, trovando una nuova collocazione che restituisca al più presto la voglia di fare politica. Perchè la gente non è stanca della politica, ma è stanca della cattiva politica. E noi non stiamo dando il buon esempio.
Ripartiamo dal centro-destra, perchè questa è la nostra famiglia, la casa della maggioranza degli italiani, perché l’Italia non è un Paese di sinistra, ma al contrario ha una forte tradizione di centro-destra. A destra, perchè ancora riusciamo a trovare gli argomenti per distinguerci dalla sinistra, non fosse altro sui grandi temi, la famiglia, le unioni, la vita, lo Stato, la legalità , la giustizia, le droghe.
Non perdete altro tempo, datevi da fare, il tempo sta per scadere.
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Mesagne 27/11/2012
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Giuseppe Semeraro