Si torna a votare domenica 9 giugno. Con un auspicio: evitare la cosiddetta “anatra zoppa”. Guai se dovesse accadere. E’ già accaduto. E non è stata una bella storia. Mesagne ha assoluto bisogno di un Sindaco, di una Amministrazione stabile e di un Consiglio comunale. Tra meno di dieci giorni i mesagnesi torneranno alle urne per decidere chi dovrà indossare la fascia tricolore di Primo Cittadino. Saranno di fronte Toni Matarrelli, della coalizione “inSintonia” composta da nove liste, e Rosanna Saracino, della coalizione “tuttaunaltrastoria”, appoggiata da cinque liste. Le posizioni sono definitivamente chiare. Vanno al ballottaggio due candidati che hanno una radice comune: la Sinistra. Evidentemente anche a Mesagne – come è accaduto nel Paese sino a prima dell’avvento di Zingaretti – si continuano a dividersi le varie sensibilità – diverse ma profondamente democratiche – che hanno la Sinistra nel cuore. Chi ha a cuore la crescita di Mesagne non ascolterà quanti – pochi in verità – cercheranno il 9 giugno di riportare indietro la città e – come accadde a Cosimo Faggiano e Carmelo Molfetta – di lasciare spazio a vendette personali. E allora fu addio alla Mesagne di Sinistra. Così come sarà un errore tentare di mettere sotto il tappeto il risultato delle Europee dove anche a Mesagne hanno primeggiato Lega e Pentastellati. Carmine Dimastrodonato, candidato del centro destra e di Mesagne Moderata, ha ottenuto un successo personale molto lusinghiero, il 13.62%, approfittando dell’ondata nazionale del vice premier Salvini, vincitore assoluto delle ultime consultazioni. Il M5S ha confermato di non essere radicato sul territorio nonostante la presenza di un parlamentare. Lo si legge nella vertiginosa caduta dalle Europee (30%) alle Comunali (6%). Nonostante ciò per la prima volta entrerà nella massima assiste comunale un rappresentante del M5S, il candidato sindaco Carlo Ferraro.
Non c’è l’ha fatta ancora una volta Antonio Calabrese, rappresentante di “ItaliainComune” di Pizzarotti. Una delusione: appena il 4.94, solo 776 voti. Un risultato che dovrebbe far riflettere Calabrese che, nonostante il gran lavoro fatto nel sociale, non riesce a portare il suo impegno all’interno delle Istituzioni. L’amarezza si taglia ancora a fette.
Sono giorni di trattative per il secondo turno. Carlo Ferraro (M5S) lo ha detto subito: “Lasceremo liberi i nostri elettori nel secondo turno. E’ questa la linea nazionale (quanto tempo durerà?) dei Pentastellati. Carmine Dimastrodonato – inutile nasconderlo – è molto corteggiato. Soprattutto da Rosanna Saracino. Lo hanno votato circa il 14% dei mesagnesi. Tutti voti suoi (e di Sabrina Didonfrancesco) o di elettori che hanno premiato la linea della sicurezza sociale propagandata da Salvini Calabrese ha sempre manifestato una certa vicinanza a Matarrelli (o il contrario). Ma saranno disposti i suoi più vicini collaboratori a spendersi a favore di Matarrelli?
Matarrelli e Saracino hanno studiato le mosse per convincere l’elettore a dare loro l’ultima fiducia. Sarà un voto alla persona? Si avrà per la prima volta nella storia di questa città di una donna sullo scanno di Palazzo Celestini?
Nonostante le buone intenzioni dei due candidati sindaci, il timore è che in questi restanti (e lunghi) giorni che ci dividono dal 9 giugno, il clima resti avvelenato. I social non aiutano. Ci sarà spazio per una comunicazione più rilassata e sobria? Ci sarà spazio per chiarire gli aspetti che vanno spiegati. E se l’elettore, quello più staccato, dovesse dare un esempio e andare a votare più serenamente della claque? Può darsi. Tutto sommato la gente riflette e ragiona. Si smetta con il troppo fervore (da ambo le parti) che ha contraddistinto sinora la campagna elettorale. Ci vuole uno sforzo comune.
Meglio tenere i toni bassi, smetterla di litigare e parlare di Mesagne. Bisognerà riportare la discussione sui contenuti e sui programmi. Sbaglia chi pensa davvero che ci sia ancora gente disposta a farsi portare per mano. Se dovesse accadere, ne gioverebbe la città. Dicevamo che i due candidati non hanno perso tempo. Hanno riunito già martedì le loro truppe per il rush finale. Dalle prime battute si ha il sentore che la battaglia diventerà ancora più incandescente. Per tre mesi Matarrelli e Saracino hanno fatto battere il cuore ai mesagnesi. Chi riesce ad emozionare ha una marcia in più. Ben venga la politica fatta di emozioni. Vincerà chi riuscirà a far tornare l’orgoglio di essere mesagnesi. Auguriamo buon lavoro a Rosanna Saracino e Toni Matarrelli con la certezza che sapranno rappresentare con prestigio e capacità le esigenze della città che amministreranno. Li attende un lavoro molto difficile. Noi ci auguriamo che sappiano affrontarli e portare Mesagne quanto più in alto possibile.