Il segretario del Partito Democratico Francesco Rogoli, consigliere comunale, ha presentato al sindaco Toni Matarrelli una “domanda di attualità” per sapere il perché della mancata partecipazione del Comune di Mesagne al Bando regionale “Luoghi Comuni”.
La notizia era stata fatta emergere da “l’Alveare Mesagne Bene Comune”, associazione da tempo impegnata sul tema dell’utilizzo e della valorizzazione di luoghi di proprietà comunale che sono sottoutilizzati. Su questo Bando regionale a dicembre delle scorso anno, si tenne a Mesagne un incontro illustrativo promosso dal consigliere regionale Mauro Vizzino. Sempre lo scorso dicembre, la Giunta deliberò di indicare quali luoghi da candidare lo chalet della villa comunale, la pinacoteca di via Martiri della Libertà e Palazzo Ricco. Sempre nello stesso periodo l’allora (e attuale anche se con delega diversa) assessore Anna Maria Scalera, con un comunicato stampa, dichiarò che “Mesagne vuole diventare protagonista e che il Bando regionale aprirà un percorso per i giovani che con le loro idee saranno protagonisti-progettisti di tre strutture comunali”.
Veniamo ai giorni nostri. Lo scorso 18 settembre la Giunta regionale ha assegnato i primi finanziamenti ad organizzazioni giovanili della regione. Mesagne (come al solito) è risultata assente.
Il consigliere Rogoli, nella domanda di attualità presentata nei giorni scorsi, ha chiesto al Sindaco “se è vero che il Comune di Mesagne non ha mai candidato i tre immobili deliberati in Giunta non consentendo a chi fosse stato interessato di presentare progetti per la valorizzazione e l’utilizzo dei tre immobili comunali; il perché della mancata partecipazione al Bando e, infine, come intende procedere considerato che è ancora possibile candidare immobili di proprietà comunale”.
La risposta l’ha fornita la stessa assessore Scalera. “Lo scorso giugno – ha scritto nella risposta consegnata Rogoli – la Regione inviò una nota nella quale chiedeva un’integrazione di natura tecnica alla quale, però, non fu data risposta in quanto l’Ufficio Tecnico comunale ritenne di non essere nelle condizioni di fornire tali integrazioni”. Di conseguenza lo scorso luglio la Regione ha bocciato la candidatura di Mesagne “per mancanza delle integrazioni richieste”. L’assessore Saracino, inoltre, nella risposta consegnata a Rogoli, ha aggiunto che “l’assessorato al Patrimonio ha avviato una puntuale ricognizione dei beni di proprietà comunali per costruire una programmazione puntuale ed oculata”.
La questione, però, è un’altra.
La delega al Patrimonio comunale, assieme all’Urbanistica ed Affari Legali, è affidata al vice sindaco Giuseppe Semeraro. Se davvero si vuole affrontare la “questione”, il Patrimonio comunale ha bisogno di una delega a parte. Per venirne a capo c’è bisogno della volontà politica. Per dirla tutta, senza tanti preamboli, c’è da “impazzire” e da lavorare duro. Molte situazioni si sono lasciate incancrenire e nessuna Amministrazione (di tutti i colori politici) l’ha mai voluta affrontare a viso aperto preferendo il rinvio al rinvio. Il sindaco Matarrelli deve decidere cosa fare. Alcuni contratti sono scaduti da anni, ci sono immobili comunali dai quali il Comune non percepisce l’affitto da anni e, addirittura, ci sarebbero casi dove il Comune (con i soldi dei cittadini) paga anche le utenze, ci sarebbero immobili comunali per i quali sono stati totalizzati migliaia di euro di debito che probabilmente non potranno mai essere pagati? Ma, tant’é. Sono soldi pubblici.
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