Si sono stretti nelle spalle, hanno anche provato dispiacere perché erano già dell’idea di fare qualcosa di importante per la città e per il territorio. Poi,
non avendo trovato nulla dal punto di vista gestionale, e non avendo trovato un minimo di contabilità, hanno ritenuto molto rischioso avventurarsi senza avere un minimo di garanzia a livello societario. Oggi a mezzogiorno hanno fatto dietro front perché hanno temuto che l’operazione finanziaria che andavano a intraprendere potesse rilevarsi da subito fallimentare. Hanno anche capito che il Presidente non volesse realmente cedere titolo e società e che era intenzionato a restare dentro. Si è così chiusa la trattativa di un gruppo di imprenditori che, restando nell’anonimato, avevano avviato la trattativa con il presidente del Mesagne Calcio tramite uno studio legale. I soldi da investire erano pronti, ma hanno avuto il sospetto che tra qualche tempo gli potesse scoppiare un bubbone tra le mani. Avevano fatto anche qualche passo contattando la Figc, l’Agenzia delle Entrate, addirittura un allenatore ed un massaggiatore. Avevano pronta una società di marketing, un piano per costituire una società con squadre giovanili allo scopo di portare bambini e famiglie allo stadio, per dare visibilità al calcio. Un progetto ambizioso per portare il Mesagne in categorie superiori. Ma non erano tranquilli, temevano di creare aspettative che poi non avrebbero potuto mantenere. I tempi molto ristretti hanno fatto il resto. A questo punto hanno deciso di gettare la spugna. E ora? Non è improbabile, se hanno ancora entusiasmo, di acquisire un titolo da fuori città e iniziare da una categoria inferiore.
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Se realmente intenzionati a fare grandi cose per Mesagne, che si riparta anche da una categoria inferiore. I progetti ambiziosi, se realmente tali, alla lunga verranno fuori…vedi Francavilla e il suo presidente Magrì!