Non abbiamo mai avuto dubbi. La sceneggiata, dal sapore tutto napoletano, la conoscevamo già per il semplice motivo che si ripete puntuale da oltre 15 anni, ogni estate. Per la nostra testata non è una notizia che il Mesagne si sia iscritto al prossimo campionato di Eccellenza. “Tutto questo é stato possibile grazie all’impegno economico, alla volontà di non far scomparire il calcio a Mesagne, e alla passione verso la maglia gialloblù, di alcune persone”, si legge nel comunicato stampa della società. Lo sapevamo. Perché conosciamo da sempre Todisco, presidente-tifoso senza il quale il calcio a Mesagne non esisterebbe. E lo si è visto negli ultimi anni con alcune fugaci apparizioni. Non abbiamo mai creduto che Todisco si sarebbe fatto da parte o che avrebbe ceduto il titolo. Tutt’al più lo avrebbe venduto quando, senza campo di gioco, cedette il titolo ad una società brindisina. Todisco non ha mai chiesto la sostituzione in campo. Lo hanno fatto Moratti e Berlusconi. Lui no. Almeno ad oggi. Una società di calcio richiede molti quattrini che, se non si trovano a Milano e a Roma, dove si sono affidati allo zio d’America, figuriamoci a Mesagne. Todisco ha chiesto aiuto alle Istituzioni. Un tempo a Roma ci pensava Andreotti che sceglieva i presidenti della squadra capitolina ai quali garantiva contropartite d’altro genere. Il Sindaco, assieme ad altri rappresentanti politici, è intervenuto personalmente. Non come Istituzione. I tempi di Andreotti sono cambiati. Oggi non è più riproponibile il “do ut des” della Prima Repubblica.
E adesso? Che squadra farà. La farà, la farà. Il patron è ormai un esperto. Come sarà allestita la squadra, con quali giocatori. Certamente Todisco non farà la fine di Alberto Sordi nel film “Il presidente del Borgorosso Football Club” che si autocondannò alla rovina per acquistare giocatori di grido. La tifoseria si dovrà accontentare, non dovrà illudersi troppo e andare alla stadio (che brutta idea quella dell’allenatore Marangio di aprire gli spalti solo alla tifoseria ospite in una struttura pagata e gestita con i soldi dei contribuenti mesagnesi) anche quando i risultati non dovessero arrivare. Il primo passo è stato fatto. La storia continua.
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Ogni anno,da quasi 20 anni è la solita farsa,nel periodo estivo assistiamo ai soliti piagnistei di questo presidente,che vuol lasciare il titolo al sindaco,”minaccia” di non iscrivere la squadra,di farsi da parte per il bene dell Mesagne ma puntualmente poi lo vediamo a capo della sua “società”..BASTA!