Il Mesagne perde ad Otranto (1-0) e retrocede in Promozione dopo un solo anno di permanenza in Eccellenza. Questo il responso del campo: amaro, amarissimo. L’Otranto si conferma la bestia nera della squadra gialloblù che pure ci credeva. Lo scorso anno per un punto gli soffiò sul filo del traguardo la promozione diretta in Eccellenza (dove il Mesagne fu poi ripescato). Quest’anno la storia si è ripetuta. E così a sparare i fuochi d’artificio, tanto cari al patron Todisco, anche quest’anno sono stati gli idruntini. Il calcio è questo. Ieri il Mesagne ha dato veramente tutto, e sostenuto da oltre duecento sostenitori (tra cui il sindaco Molfetta ed il presidente del consiglio, Semeraro), non ha demeritato. Tutt’altro. Ma la legge che campo è questa. Angelè e compagni a fine partita erano stravolti, fermi per crampi per lo sforzo e la tensione di un partita molto difficile. Ma, come più volte abbiamo scritto da queste colonne, vanno solo applauditi. Così è stato. Tutti bravi. E grazie. Tutti bravi anche i tifosi mesagnesi che hanno capito il dramma dei loro ragazzi e si sono stretti attorno. Il Mesagne torna in Promozione. Di più non poteva, anche se ha perso mille occasioni. Perché il Mesagne non è retrocesso ieri ma a dicembre, quando le altre formazioni si sono rinforzate mentre il Mesagne si è addirittura indebolito cedendo Perlangeli e Allegrini per Danieli Vaz e Marti. Il brasiliano non si è mai inserito mentre il ragazzo mesagnese ha contribuito a singhiozzo per un infortunio mai guarito. Ma questo è il senno del poi che non porta da nessuna parte. Patron Todisco, lo abbiamo già scritto, ha peccato di presunzione. I 21 punti conquistati nell’andata gli hanno fatto credere che nel girone di ritorno non sarebbe stato difficile conquistarne altrettanti. Calendario alla mano il discorso non faceva una grinza. Invece ha sbagliato i conti. I suoi ragazzi nel girone d’andata hanno compiuto un miracolo che, si sa, non si ripetono facilmente. Nel girone di ritorno il terreno di gioco dello stadio di contrada Tagliata è stato pascolo per tutti. Quattro partite perse e altrettante pareggiate contro squadre dirette concorrenti e squadre tranquille. In buona sostanza nel girone di ritorno sono venuti fuori tutti i limiti tecnici di una squadra che, probabilmente, non poteva competere in Eccellenza. E così per la prima volta nella sua storia calcistica, patron Todisco retrocede. Sarà una esperienza anche per lui.
LA PARTITA Nel primo tempo le due squadre si sono studiate. Avevano paura si scoprirsi perché queste partite le vince sempre chi segna per primo. Un solo tiro, quello di Pascual al 32′, deviato in angolo da un difensore. E’ successo tutto nella ripresa. Al 52′ Palma ha impensierito Muscato; al 56′ Sepe, da buona posizione, ha calciato di poco fuori. Al 65′ follia Boualam che ha deciso la partita. Il difensore ispano-marocchino si è fatto ingenuamente espellere per doppia ammonizione. Il ragazzo, già ammonito, non ha saputo dominare l’istinto e in un contrasto a centrocampo ha toccato il pallone con una mano. Inevitabile il cartellino rosso. A quel punto l’Otranto ha premuto sull’acceleratore per chiudere la contesa nei tempi regolamentari. Al 70′ Mummolo (subentrato a Carteni) ha colpito la trasversa. Ma l’arbitro aveva fischiato il fuori gioco. Tre minuti dopo sempre Mummolo, in settimana sfiancato da un imbarazzo viscerale, non ha avuto la forza di depositare in rete al termine di una lunga galoppata. Poi al 90′ la doccia fredda. Il terzino Montefusco ha sfruttato di testa un pallone proveniente dalla bandierina con la difesa gialloblù ferma. Nei 5′ di over-time il Mesagne ha avuto due occasionissime per prolungare ai supplementari: al 92′ (Sant’) Andrea Caroppo ha salvato su Denisi e al 95′ Camorani ha anticipato di un soffio Mummolo. Era stato scritto così.
OTRANTO-MESAGNE 1-0
OTRANTO Caroppo, Camorani, Montefusco, Simoes, De Giorgi, Malerba, Palma (49’st Damiani), Mariano, Sindaco, Villani, Sepe. In panchina: Verecondo, Di Nunno, Manneh, Agnello, De Pascali, Pirotto. All. Salvadore.
MESAGNE Muscato, Camisa, Sbano (43’st Del Prete Marco), Denisi, Angelè, Boulam, Morleo, Serio, Pascual, Membola (23’st Greco Gianluigi), Carteni (9’st Mummolo). In panchina: Doria, Danieli Vaz, Greco Gianluca, Medico. All. Ribezzi.
ARBITRO Mulas (Sassari).
ASSISTENTI Di Maio (Molfetta), Patruno (Bari).
RETE 45’st Montefusco
NOTE pomeriggio soleggiato, temperatura intorno ai 18°. Ammoniti: Malerba (O), Boulam (M), Pascual (M), Doria (M), Greco Gianluigi (M), Montefusco (O). Espulsi 20’st. Boulam per doppia ammonizione. Recupero: 1’pt, 5’st.
Faccio subito una premessa,bisogna fare solo un applauso a questi giocatori per quello che hanno potuto dare in questo campionato,l’impegno e il cuore è fuori discussione.Come appunto detto nell’articolo,la retrocessione si era decisa già a Dicembre nel mercato di riparazione perchè lo sapevano anche i sassi che questa squadra aveva bisogno di rinforzi in alcuni ruoli ma per presunzione del suo presidente non è stato fatto,quindi molte responsabilità sono da attribuire alla società ed io aggiungo anche l’allenatore che non ha avuto forse la capacità di imporre alla società i dovuti rinforzi.L’organico del Mesagne era costituito da giocatori(molti) che erano… Leggi di più »
E’ un risultato che pesa interamente sula società. L’anno scorso il merito della promozione, quest’anno la colpa della retrocessione che si poteva evitare. Se vai alla guerra con le spade e gli altri hanno i fucili alla fine cosa vuoi? L’unica squadra del campionato che a dicembre non si è rinforzata.
Se non si è rinforzato è stato anche per un discorso economico,perchè se contatti giocatori esperti a Dicembre hanno il loro costo.Il proverbio dice “non si possono fare le nozze con i fichi secchi o come disse Conte “Con 10 euro non si mangia in un ristorante da 100”..a questo punto la società avrebbe fatto piu’ bella figura a rimanere in Promozione,perchè la Mesagne sia calcistica che imprenditoriale,per disputare un campionato di Eccellenza,non è ancora pronta o forse non lo sarà mai.