E’ già campagna elettorale. A domenica 26 maggio mancano ancora 88 giorni. Ma è già bagarre. Da giorni è esposto il cartello “lavori in corso”. Simile a quelli in mostra nel centro storico per i lavori di rifacimento della fogna. Tutti più che una ricerca di consensi, sono quasi alla ricerca di ultrà. Sinora si era parlato solo di chi ha sbagliato: l’ex sindaco Pompeo Molfetta o il suo “tutor” Toni Matarrelli. L’uno o l’altro: che importa. Mesagne è ferma. Ora si parla di chi deve governare la città nei prossimi cinque anni. Se saranno cinque. La corsa (affannosa) è a comporre le liste. Più saranno, tanto più forte si sentirà il candidato. Pensa. O spera.
Al momento nessuno ha parlato di cosa “fare” per la città. Si guarda solo a chi deve fare. Nessuno ad andare oltre, a partire dalle basi, a fare una passeggiata per la città e a tastare con mano i reali problemi.
Dicevamo, è già bagarre. Nel centrodestra – meglio in quello che è rimasto del centrodestra – era stata fissata la data (il 24 marzo) per scegliere con le primarie il candidato sindaco: Carmine Dimastrodonato, consigliere comunale uscente, promotore di mille iniziative
contro i balzelli dell’Arneo, già amministratore nella breve parentesi del compianto sindaco Enzo Incalza, l’ultimo ad aver saputo raccogliere insieme il centrodestra e a battere lo strapotere del Partito Democratico, o il giovane Walter Zezza, già amministratore della giunta del sindaco Franco Scoditti, poi defenestrato. Passato tre anni addietro nella civica Vizzino per combattere il partito di Scoditti (Pd) fu poi scaricato anche da Vizzino.
E’ di questi giorni la levata di scudi di Zezza contro il suo concorrente accusato di aver votato alla primarie del Pd. Un pastrocchio. Dimastrodonato smentisce, Zezza conferma. Sono volate parole grosse con il risultato che i residui di quel centrodestra che riuscì per due volte consecutive a metter all’angolo il Pd rischia di polverizzarsi. Intanto oggi, nel tardo pomeriggio, Antonio Calabrese, candidato sindaco di “Italia In comune”, il nuovo soggetto politico fondato da Federico Pizzarotti, terrà una conferenza stampa per presentarsi alla città. Lo terrà a battesimo il vice coordinatore nazionale, Michele Abbaticchio, sindaco di
Bitonto. Nei prossimi giorni sarà il turno di Rosanna Saracino, candidata sindaco del centrosinistra. L’avvocato penalista mesagnese sarà a capo di una coalizione composta dal Partito democratico, per il quale Saracino è stata consigliere (uscente) e assessore all’Urbanistica e all’Ambiente, dall’associazione “La M”, dal movimento “Liberi Tutti” e da “Mesagne Progressista”.
Poi domenica 17 marzo sarà il turno dell’ex parlamentare Toni Matarrelli che, dopo aver deciso la fine della legislatura del sindaco Molfetta, si presenterà alla città a capo di un gruppone che sarà composto da ben 8 liste civiche che abbraccia tutti come fece tre anni fa. Al suo fianco il consigliere regionale Mauro Vizzino, il padre Gino, sindacalista della Uil, ed ex uomini del centrosinistra e del centrodestra.
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