(di Franco Strippoli del Corriere del Mezzogiorno di oggi sabato 30 marzo 2019) Ancora una volta Michele Emiliano (nella foto) si schiera con un candidato diverso da quello sostenuto dal Pd. Succede a Mesagne – 27 mila abitanti, provincia di Brindisi – dove si vota per scegliere il nuovo sindaco. Il governatore, su Facebook, ha entusiasticamente esibito il proprio appoggio a favore di Toni Matarrelli, ex consigliere regionale e poi deputato di Sel tra il 2013 e il 2018, ora a capo di una coalizione nella quale convivono 9 liste civiche. Nemmeno
una parola per l’avvocata penalista Rosanna Saracino, dirigente del Pd, assessora comunale tra il 2013 e il 2015. «Sono stupita – dice l’avvocata – che il presidente Emiliano decida di non sostenere l’unica candidata del Pd e l’unica del centrosinistra». L’allusione è al fatto di essere appoggiata dal Pd, da una civica nella quale sono confluiti gli aderenti di “Art.1” e da un paio di liste schiettamente di sinistra. Mentre, viceversa, nella coalizione che appoggia Matarrelli militano pure personalità con un recente passato nel centrodestra. In realtà non è la prima volta che Emiliano si sottrae alle logiche di coalizione. È successo, per citare solo l’episodio più recente, anche alle Provinciali di Taranto nell’autunno scorso. Il sostegno di Emiliano si diresse sul candidato presidente di area moderata anziché sul sindaco del capoluogo, il pd Rinaldo Melucci. L’idea di allargare il proprio raggio di influenza oltre il centrosinistra lo ispira da sempre. Ma questa volta, a Mesagne, è diverso. Emiliano, ufficialmente, si ripara dietro a motivazioni occasionali. «I rappresentanti della coalizione di Saracino – dice il suo consigliere Domenico De Santis – sono stati invitati ad un confronto ma hanno declinato l’offerta di discutere». Ma non è questo il punto. La motivazione della scelta, questa volta, risiede nel lavoro della candidata Saracino. Come penalista difende anche
imputati per fatti di mafia e presunti esponenti della Sacra corona unita. Personaggi nei quali l’ex pubblico ministero Emiliano si è imbattuto quando era in servizio alla Procura di Brindisi. Gente, si è sfogato Emiliano con i suoi più stretti collaboratori, che avrebbe voluto attentare alla sua vita. Insomma il no a Saracino non deriva da motivazioni politiche ma da questioni personali. Non va trascurato, tuttavia, che appoggiare Matarrelli, sostenuto anche dal consigliere regionale emilianista Mauro Vizzino, serve a Emiliano a tenere un rapporto con la sinistra. Soprattutto ora che, nella coalizione regionale, è alta la tensione con i vendoliani. Matarelli rifugge da interpretazioni politiche. «Il mio rapporto con Emiliano – dice – non può essere definito propriamente “politico” perché in fondo non abbiamo mai militato nello stesso partito. È qualcosa di più profondo: una stima reciproca che ci accomuna pur avendo compiuto percorsi diversi». L’ex deputato pd, Fritz Massa, si dice sconcertato per la decisione di Emiliano e ne chiede conto ai vertici del Pd. «Il segretario del Pd – ribatte il leader regionale dei dem Marco Lacarra – sostiene i candidati del Pd. Massa la smetta di gettare scompiglio. Quanto a Emiliano, egli non è più iscritto al partito. Fino a quando non decidesse di sostenere la Destra più dura, non credo sarebbe necessario intervenire».
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