Alla polemica sorta in Consiglio comunale tra il vice sindaco con delega al Bilancio, Giancarlo Canuto (nella foto) ed il consigliere di Nuova Italia Popolare, Domenico Magrì, è seguita una raffica di comunicati e una richiesta formale agli Uffici Finanziari del Comune da parte di Magrì per documentare una eventuale mancata previsione di bilancio in ordine all’Ici derivante dagli impianti fotovoltaici o, al peggio, un vero e proprio occultamento.
Canuto ritiene che, a sostegno delle proprie tesi, il consigliere Magrì si è avventurato, certamente in buona fede, in una serie di riferimenti di bilancio completamente errati che hanno finito per portarlo fuori strada. “Il problema è più semplice del previsto – afferma il vice sindaco – ma ci vuole umiltà, responsabilità e rispetto nel leggere e commentare i dati del bilancio. Umiltà perché, pur essendo il consigliere documentatissimo su tutti gli atti che l’Ufficio redige, sarebbe bastato chiedere ai Dirigenti preposti prima di sparare ad “alzo zero” sull’incapacità di governo del sottoscritto e dei miei sodali; responsabilità perché iscrivere cifre in bilancio senza essere sicuri dell’effettiva riscossione è esercizio pericoloso poiché mettere in entrate somme ipotetiche e in uscita spese certe provoca buchi di bilancio ai quali il comune di Mesagne non è, almeno fino ad oggi, abituato; rispetto perché è facile lasciare intendere, senza esplicitamente affermarlo, che da qualche parte questi soldi saranno “spariti” e, sapendo il consigliere Magrì con chi ha a che fare, questa ipotesi andava esplicitamente esclusa.
Per restare ai fatti: nell’anno 2011 in Bilancio di previsione sono stati ipotizzati in entrata, riferiti all’Ici spontanea cioè quella riscossa dal Comune per l’anno in corso senza alcun ravvedimento, 2.725.000 e variata poi in assestamento di 60 mila euro ulteriori, per una previsione finale di 2.785.000. L’Ici effettivamente incassata in quell’anno, come si desume dai riscontri di cassa, è stata di 2.751.643,18. Si può parlare quindi di una previsione totalmente azzeccata. Pertanto accogliere l’istanza di NIP, nel giugno 2011, di aumentare di oltre trecentomila euro questa previsione sarebbe stato errato e poco lungimirante.
Il consigliere Magrì, essendo un esperto, conosce bene il settore – aggiunge il vice Sindaco Canuto – ed è informato su quanto sia stato difficile ottenere il pagamento spontaneo dell’Ici da queste società. Esserci riusciti a distanza di pochi mesi è indubitabilmente merito ascrivibile all’azione di ricognizione e controllo dell’Amministrazione Scoditti, e dell’allora assessore Faggiano e, sul piano fiscale, all’incessante e unanimemente riconosciuto lavoro della d.ssa Lucia Gioia che è stata capace di trasformare in entrata per il comune l’Ici dovuta. Per la precisione, Ici dovuta per l’anno 2011 dai proprietari di impianti fotovoltaici, in euro 377.489,11 dei quali 129.234,02 riscossi e contabilizzati nel 2011 (e quindi dentro questi 2.751.643,18) e 248.255,09, di Ici spontanea ma con ravvedimento operoso, contabilizzati e riscossi nell’anno in corso 2012.
Niente quindi è “sparito” o mal calcolato. Tanto è vero – tiene a precisare Canuto – che nel preventivo 2012 abbiamo iscritto in bilancio come previsione Ici arretrata la bellezza di oltre un milione e duecentomila euro, contro la previsione 2011 di appena mezzo milione di euro. Una previsione di Ici arretrata enorme che è il segno tangibile del lavoro di recupero di evasione ed elusione e che avrebbe forse dovuto rassicurare il cieco furore del consigliere Magrì perché niente è lasciato non registrato o non previsto.
Legittima infine – conclude Canuto – la critica del consigliere di NIP sul “dove” avremmo poi destinato queste risorse. Ma questa è un’altra storia e attiene alle scelte politiche di cui ognuno si assume le responsabilità e si lascia giudicare dal Consiglio comunale prima e dall’elettorato dopo. Ma ovviamente cosa ben diversa dall’accusa rivoltami esplicitamente di una grossolana mancata previsione o quella peggiore di occultamenti finalizzati a non rendere trasparenti le spese.”