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I LETTORI CI SCRIVONO Il 15 febbraio 2017, sono stati rinvenuti grandi quantitativi di rifiuti abbandonati lungo le sponde del Canale Reale, nel territorio di Mesagne, in corrispondenza circa del terzo chilometro lungo la strada che collega Mesagne a S.Vito dei Normanni. Un primo sopralluogo effettuato ha portato alla luce, oltre ai rifiuti, carcasse di animali e cumuli di amianto, materiale tossico che genera patologie che possono manifestarsi dopo molti anni dalla prima esposizione. Questo materiale, dapprima concentrato nelle immediate vicinanze del canale, ha iniziato, con il passare dei giorni, a sparpagliasi nelle campagne adiacenti, mentre la presenza di carcasse in putrefazione ha attirato branchi di cani randagi che ora popolano la zona. Poco tempo prima, la stessa zona era stata interessata da lavori di bonifica del Canale Reale condotti da Arneo. Singoli cittadini hanno sporto denuncia, al momento contro ignoti, presso il Commissariato di Polizia di Mesagne, l’Ufficio Ecologia e Ambiente del Comune, presso il Dipartimento Prevenzione e l’Unità  Operativa Territoriale della Asl, per chiedere, come riferito nella denuncia, “l’immediata bonifica e l’accertamento delle responsabilità di questo grave danno arrecato al territorio, che colpisce direttamente la cittadinanza della provincia di Brindisi, mettendone a rischio la salute, oltre che ledere profondamente il valore paesaggistico e naturalistico delle campagne mesagnesi, compromettendo sia il settore agricolo che quello turistico”. La situazione di emergenza di fronte alla quale le istituzioni si sono trovate, ha spinto il Comune di Mesagne ad emettere un’ordinanza che chiede ad Areno di bonificare l’area entro 5 giorni. Molti i punti interrogativi, in primo luogo quale sia il ruolo di Areno e come mai questa situazione si sia verificata immediatamente dopo i lavori di bonifica effettuati dal consorzio. Ci si chiede inoltre come mai Areno non abbia provveduto a rimuovere l’amianto individuato su terreni di sua competenza e perchè il consorzio non abbia proceduto a smantellare immediatamente questa discarica a cielo aperto. A seguito di questa vicenda sono piovute le segnalazioni riguardo la presenza di amianto, sia lungo altri settori del Canale Reale, che in differenti luoghi della città di Mesagne. In molti si chiedono quindi come sia stato possibile arrivare a questo grado di inquinamento e come mai luoghi la cui responsabilità ricade sotto enti istituzionali, alberghino materiali tossici che hanno ripercussioni dirette sulla salute delle popolazioni che quei luoghi abitano. Diverse associazioni sul territorio mesagnese hanno iniziato a mobilitarsi, affinchè i tempi burocratici legati alla vicenda non comportino ritardi rispetto alla bonifica delle zone in questione. Tali ritardi determinerebbero, a causa del sopraggiungere di agenti atmosferici, un’inesorabile diffusione di questi materiali nell’ambiente. Cordialmente, Paolo Summa.
Carcasse di animali, cumuli di amianto, materiale tossico nella campagne di Mesagne
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