Antonio Calabrese, nella foto, Segretario del movimento politico “Progettiamo Mesagne”, sulla vicenda della Tac che si vuole spostare all’ospedale di S. Pietro Vernotico, è curioso di conoscere la posizione dell’on. Matarelli, “che più volte in passato aveva rassicurato i cittadini mesagnesi sulle sorti non funeste del locale nosocomio”. Auspica che si faccia una seria ed attenta analisi dettagliata di quali sono le deficienze, in termini di servizi sanitari che devono essere colmate, “e – aggiunge – si trovi lo spazio anche per far divenire la nostra struttura un CNPS, ossia un centro nazionale di prevenzione e promozione della salute, in ossequio ad un principio basilare secondo cui “prevenire è meglio che curare”.
Riguardo la proposta fatta dall’on. Mariano di trasferire la macchina al Melli di S. Pietro V., aggiunge che “se avesse sostenuto che era necessario intanto creare le condizioni affinché la Tac del “San Camillo” potesse essere immediatamente operativa per rispondere alle esigenze dei cittadini, individuando in subordine una struttura alternativa e idonea ad ospitarla, al fine di contenere ulteriori sprechi di risorse pubbliche, forse avrebbe avuto un senso la sua proposta”. Invece la vicenda così come è stata posta dalla Mariano, secondo Calabrese, sembra più rispondere a logiche lobbistiche e campanilistiche, logiche prive di una visione d’insieme riguardo alle esigenze del territorio in tema di salute. E ricorda le responsabilità della giunta Vendola, “che ha mal gestito le politiche sanitarie in questi 10 anni (basta citare solo il piano di rientro del 2010 che la regione Puglia, dopo aver più volte sforato il patto di stabilità, ha dovuto sostenere con una spesa di ben 500 milioni di euro, che ha contribuito a determinare i vari ridimensionamenti di tanti plessi ospedalieri pugliesi) unite anche all’approssimazione del management dell’azienda sanitaria nella gestione delle risorse infrastrutturali e umane di questo territorio”.
Per il Segretario di Progettiamo Mesagne “è giunto il momento di definire, una volta per tutte, quali prospettive, quale futuro, quali servizi dovrà offrire agli utenti il nosocomio mesagnese per meglio rispondere alla domanda di salute proveniente dalla provincia e più specificatamente da un area territoriale che possiamo circoscrivere all’interno del vecchio distretto sanitario Brindisi 4 (Mesagne, Latiano, Torre S.S., Erchie)”.
E conclude: “Atteso che è solo questione di tempo (elettorale) per la chiusura del plesso mesagnese e la sua riconversione in una Rsa o poliambulatorio, è necessario fare una proposta dettagliata e chiara, a cui “Progettiamo Mesagne” sta già lavorando, da sottoporre sia alla uscente giunta regionale ma soprattutto ai candidati, una volta definiti dagli schieramenti, alla carica di governatore per le elezioni regionali del 2015. Tale proposta non potrà non tener conto delle risorse infrastrutturali che abbiamo a disposizione che non devono essere assolutamente disperse, Tac compresa”.
Caso Tac. Calabrese è curioso di sapere cosa ne pensa l’on. Matarrelli”
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Per l’on. Matarrelli non è importante dove sarà allocata la Tac
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