Nella notte tra martedì e mercoledì si è purtroppo verificata un’ulteriore perdita della rete idrica nel centro storico, immediatamente dopo l’ingresso della Porta Grande, proprio davanti a degli esercizi commerciali allagati a causa della fuoriuscita di acqua. I coniugi Rogoli, proprietari del Caffè Porta Grande, e Roberto Daloisio, alias Biglioncino, storico rivenditore di frutta secca e verdura, sono stati svegliati nella notte alle ore 3.30, dalla polizia che, nel giro di perlustrazione della città, aveva visto fuoriuscire da sotto le serrande dei loro negozi fiumi di acqua che, peraltro, aveva provocato l’interruzione dell’energia elettrica indispensabile per i banchi frigo. L’intervento della ditta appaltatrice dell’Aqp ha consentito di circoscrivere i danni ed i disagi: i lavori iniziati nel corso della stessa notte e sono proseguiti fino a tarda mattinata. Biglioncino solo da qualche mese aveva terminato di ristrutturare il suo negozio del 1500.
I coniugi Rogoli, per entrare nel bar, hanno dovuto rompere la serranda che senza corrente elettrica aveva il motore bloccato. L’acqua fuoriuscita dalla rottura della condotta dell’Aqp, aveva anche inondato la cabina elettrica per cui per svuotarla sono dovuti intervenire i tecnici dell’Enel.
Già in passato c’erano state altre perdite sempre dallo stesso tratto di condotta. “Non è possibile che si debba vivere con l’ansia che da un momento all’altro si possano rompere le condotte dell’acqua – dicono i commercianti ed i cittadini residenti -. Ma quando l’Amministrazione comunale prenderà la decisione di indurre l’Aqp a rifare l’intera rete idrica e fognante delcCentro storico che è vecchissima ed è rotta in più punti? Non possiamo continuare così. Al Comune quando si svegliano. Ogni giorno fanno comunicati ma di fatti concreti non ne vediamo e continuiamo ad allagarci”.
A proposito di comunicati dell’Amministrazione comunale, il vice sindaco e assessore ai Lavori Pubblici, Giancarlo Canuto ha ribadito che “questi eventi non sono evidentemente casuali e, anzi trovano una quasi ovvia spiegazione nella inadeguatezza delle condotte dell’acquedotto che riparate in punto sono perforate nel punto debole successivo, rendendo di fatto la rete idrica del centro storico un vero e proprio colabrodo” . Alla luce di questo ennesimo episodio sarà decisivo l’incontro in programma oggi, giovedì 6 febbraio, presso il Comune di Mesagne, promosso dalla Regione Puglia attraverso l’assessorato alla Protezione Civile, con la presenza dello stesso Acquedotto Pugliese, proprio per verificare una convergenza di analisi e quindi di intervento rispetto alla emergenza in corso.
“Oggi potremo verificare la disponibilità dell’Acquedotto Pugliese ad gestione concordata dell’emergenza, evitando inutili contrapposizioni che in questo momento andrebbero ad ostacolare una veloce soluzione del problema. L’incontro sarà utile inoltre per ratificare la scelta dell’Amministrazione Comunale di rivolgersi, sul
piano operativo, al CNR di Lecce che ha già realizzato per conto del Comune, nel 1999, un apposito studio sullo stato del sottosuolo nel Centro Storico.” I tecnici del CNR potrebbero realizzare, in caso di accordo, una immediata ricognizione degli immobili sgomberati nell’area a rischio con l’ausilio di una adeguata strumentazione tesa a verificare la consistenza del sottosuolo relativamente alle strutture portanti delle singole abitazioni. “Si tratta di un doppio fronte di controllo – ha continuato Canuto – che ci permette di escludere qualsiasi pericolo nella prospettiva di rientro degli abitanti sgomberati. Sul piano tecnologico è il massimo in termini di verifica e prevenzione. Un atto necessario per l’incolumità dei cittadini residenti in quell’area. Posso già affermare che i tempi saranno comunque rapidi e speriamo di concludere il tutto nel giro di un mese. Sperando ovviamente di avere dal monitoraggio un riscontro positivo”.