(di Fabiana Agnello) Mesagne, piazzetta dei Tarallo, centro storico. Un altro giorno d’estate impiegato a liberarsi dai ratti e a raccogliere le loro carcasse. Topi, pantegane, sorche. Chiamateli come volete, il fenomeno esiste e persiste da mesi nella piazzetta e in diverse zone del centro storico dove la signora Cinzia, la signora Concetta e tanti altri residenti ogni mattina innaffiano e curano le piante che adornano il cuore del centro storico. «La dott.ssa Andriola è in ferie e rientra il 3 settembre», hanno risposto nell’ufficio Ambiente del Comune quando la signora Angela Mitrugno, qualche giorno prima di Ferragosto, si è recata per denunciare la presenza di ratti e blatte sull’uscio della sua abitazione. Francesco Lotti, residente della parte antica e proprietario di alcuni B&B nella stessa, oltre ad avere problemi di allagamenti nelle strutture ricettive perché in recenti lavori pubblici di pavimentazione sono state cambiate le pendenze, ha lanciato una petizione (con raccolta firme tra i residenti del centro storico) per chiedere al Sindaco, alla Polizia Locale, al Consiglio comunale, all’Asl e alla Procura della Repubblica un intervento straordinario di derattizzazione e disinfestazione delle aree pubbliche e di farsi garanti della sicurezza igienico- sanitaria specie nei pressi di attività commerciali dedite alla somministrazione di cibi e bevande e nelle aree comuni di raccolta rifiuti. Vivere nella bellezza barocca del centro messapico significa sottostare a limitazioni della propria libertà e a rischi per la salute pubblica come è accaduto nel mese di luglio scorso ad una residente diversamente abile vittima di un attacco di roditori all’interno della propria abitazione durante la notte. Lo stato di degrado, di abbandono e di incuria di alcune zone del centro storico è ormai ridotta ai minimi termini e il sindaco Molfetta e l’amministrazione comunale sono totalmente assenti e lontani dalle esigenze dei cittadini: chi lamenta la manutenzione dell’illuminazione che non viene eseguita da 15 anni; chi è costretto a rimboccarsi le maniche e a ripulire le strade e le pareti pure fatiscenti dalle erbacce; chi denuncia un malcontento generale rimpiangendo perfino l’amministrazione Incalza «perché quando c’era lui le cose andavano meglio».
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