“Cervelli” in fuga…verso Sud”. Nuovo bando per attrarre giovani ricercatori stranieri o italiani nei centri di ricerca e nelle università meridionali. A disposizione 4 milioni di euro. Scade il 28 novembre. Vincenzo Giambra, 38 anni, studiava le cellule maligne della leucemia all’Università di Vancuver, in Canada, e cercava da tempo un modo per avvicinarsi a casa senza rinunciare al suo lavoro. Ora guida un gruppo di ricerca nel centro di medicina rigenerativa Casa Sollievo della Sofferenza, a San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia, da dove continua la sua lotta contro questa malattia. Georgios Alexandrakis, quarantenne ricercatore greco è giunto all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Napoli per proseguire il suo lavoro sulle vulnerabilità costiere delle isole minori del Mar Tirreno, utile soprattutto per proteggere quei luoghi. Clara Piccirillo, 47 anni, ha riportato provette e microscopio da Porto, in Portogallo, al CNR di Lecce, dove cerca di produrre protesi ossee in sughero, un materiale biocompatibile, sostenibile e facilmente reperibile in quella zona. Dopo anni di ricerca a Plymouth, in Inghilterra, Valentina Lauria, 37 enne siciliana, è tornata “al suo mare” per sperimentare un modello sostenibile di pesca nell’area di Mazzara del Vallo, coinvolgendo università e pescatori locali. Anche Nunzio Iraci, 37 anni e fino a ieri impegnato al dipartimento di neuroscienze dell’Università di Cambridge, è rientrato in Sicilia con il suo progetto di ricerca: studia nuove terapie palliative per malati di Parkinson al Biometec di Catania.
Sono solo alcune storie di “cervelli” che erano scappati dall’Italia e sono tornati a fare ricerca nel Mezzogiorno o di stranieri che hanno scelto il Sud per portare avanti i loro lavori di eccellenza nella ricerca applicata. L’hanno fatto grazie alla passata edizione del bando Brains to South della Fondazione CON IL SUD, che ha permesso a 11 ricercatori (5 uomini e 6 donne, 2 stranieri, età media 38 anni) provenienti da otto università estere e tre italiane del Centro-Nord di lavorare in centri di ricerca a Napoli, Salerno, Foggia, Lecce, Cosenza, Catanzaro, Trapani, Catania.
Partendo da queste esperienze, la Fondazione CON IL SUD ha deciso di promuovere la quinta edizione del Bando sul capitale umano ad alta qualificazione Brains to South, rivolto a ricercatori stranieri o italiani, che svolgono la propria attività da almeno 3 anni all’estero o nel Centro-Nord. L’obiettivo è quello di sostenere progetti di ricerca applicata con forte potenziale innovativo e trasferimento tecnologico. La Fondazione mette a disposizione 4 milioni di euro di risorse private (massimo 400 mila euro per progetto, con una durata compresa tra i 24 e i 36 mesi).
Il Bando è pubblicato su www.fondazioneconilsud.it e scade il 28 novembre. Le proposte dovranno essere presentate online direttamente dal ricercatore, che assumerà il ruolo di “principal investigator” e avrà l’opportunità di condurre un progetto di ricerca sotto la propria responsabilità, senza il controllo di un supervisore. Il candidato deve indicare anche uno o più enti disposti a ospitarlo (“host institution”) in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna o Sicilia.
Oltre ai costi del ricercatore, il contributo della Fondazione coprirà anche quelli legati alla sua proposta di ricerca (come ad esempio, la strumentazione necessaria, le risorse umane di supporto, i materiali di consumo, etc.). L’ente ospitante, inoltre, godrà dell’opportunità di potenziare e migliorare la qualità della ricerca interna, grazie alle nuove competenze provenienti dalle diverse zone del mondo e all’inserimento in un contesto di relazioni scientifiche e tecnologiche internazionali tra enti di ricerca.
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