L’incontro che i Cobas e la provincia di Brindisi hanno tenuto con la società Santa Teresa si è chiuso nel peggiore dei modi. Il sindacato è pronto a denunciare alle autorità giudiziarie la provincia di Brindisi e il Governo italiano. “Così stanno determinando la mancata, e obbligatoria per legge, manutenzione delle strade e delle scuole. Le intuibili conseguenze sono pericolose: la mancanza di manutenzione espone a grave rischio l’incolumità degli automobilisti e la sicurezza degli studenti”, spiega per i Cobas Bobo Aprile (nella foto).
“Dobbiamo aspettare i morti per accorgerci di questi problemi? – recita seccamente il comunicato degli autonomi. Che affonda così: “Non guardiamo solo agli interessi dei lavoratori ma anche a quelli dei cittadini che pagano con le loro tasse servizi e sicurezza che non vengono garantiti”.
“Si è detto della possibilità di ricavare qualche somma da quelle che la Regione Puglia destina per gli investimenti straordinari di strade e scuole. Si è parlato anche della possibilità di affidare i servizi di riscossione economica dei tributi provinciali direttamente alla Santa Teresa” continua la nota del sindacato. Deludente la continuazione: “Si tratta di ipotesi che si profilano dall’inizio dell’anno, riproposte più volte senza mai fondarle su alcun segnale concreto. Neppure una parola, invece, sugli altri settori di intervento della Santa Teresa che intanto ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per tutti i lavoratori”. La procedura potrebbe concludersi il prossimo 29 dicembre che è anche il giorno della scadenza della cassa integrazione in deroga dei lavoratori.
Il presidente Domenico Tanzarella avrebbe già passato il testimone: il nuovo bilancio e il prossimo presidente provinciale, a fine mese, rimandassero ad altre soluzioni. Oggi non c’è un solo euro per tamponare il problema.
“L’unica certezza è che, se non dovesse determinarsi una decisa inversione di tendenza da parte dei nuovi amministratori provinciali, apriremo il panettone e lo spumante nel salone occupato della Provincia. Chiediamo soluzioni occupazionali per le 120 famiglie della Santa Teresa e attenzione per le ricadute negative che questa vicenda determina per i 400.000 abitanti della provincia di Brindisi” chiosano senza esitazioni i rappresentanti Cobas, dichiarando guerra ad oltranza sulla vicenda.
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