La consigliera comunale Mariella Vinci (nella foto) eletta per la prima volta nella massima assise comunale nella lista d’appoggio al Pd “Mesagne Democratica” alle ultime consultazioni amministrative del 2010, si è dimessa. Vinci nella giunta Scoditti aveva la delega speciale alla “Biblioteca, Museo, Rapporti con l’Università”.
In merito a questa notizia il sindaco Franco Scoditti ha ritenuto opportuno fare alcune precisioni. “Non c’è alcuna battaglia fratricida nel Partito Democratico – ha detto in un comunicato stampa trasmesso ai media tramite l’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune -. Nel partito non esistono linee di colonnelli o di generali; esiste un partito che, esprimendo al suo interno eterogeneità umana, anagrafica, professionale, come è auspicabile che sia per ogni realtà politica, fa del confronto continuo il proprio principio ispiratore”.
Il primo cittadino, espressione del Pd, ha tenuto a precisare che “quello che molti amano definire gioco delle parti non esiste”. Ed aggiunge che “una riflessione più seria renderebbe chiaro il fatto che qualsiasi confronto è figlio della naturale condivisione di una formazione partitica locale che si apre a scenari sempre nuovi e cerca di adottare un approccio consapevole rispetto ai cambiamenti dell’attuale società”.
Il Sindaco sottolinea che non è addebitabile a lui, né può essere ricondotta al partito, la scelta fatta dalla consigliera Vinci “che – dice – è frutto di una decisione strettamente personale”.
E spiega che per sostituire l’assessore dimissionario Alessandro Pastore sta valutando serenamente la più opportuna delle soluzioni mantenendo costante il dialogo con i consiglieri comunali, con il suo partito e con il segretario Alessandro De Nitto. “Sottolineo il termine dialogo perché sia chiaro, una volta per tutte, che il PD, sulla vicenda specifica, non ha fatto mai alcuna pressione e non ha influenzato alcuna decisione riconducibile all’esercizio delle mie prerogative, esattamente come è avvenuto nella decisione di nominare assessore l’avv. Rosanna Saracino che è stata una scelta autonoma del sottoscritto e condivisa dall’intera dirigenza”.
Di fatto con le dimissioni di Mariella Vinci, risulta quasi completamente sconvolto il quadro degli eletti. Nel centrodestra hanno lasciato Colucci Carluccio e Incalza; nel centrosinistra Tagliente (Noi Centro per Ferrarese), Matarrelli (Sel), Pastore, Vozza, Campana e quindi Vinci (Mesagne Democratica-Pd).
Mariella Vinci, che sarà sostituita da Sergio Guarini, si è resa irreperibile e non risponde al telefono.
Il sindaco Scoditti assicura che le dimissioni non dipendono da eventuali scelte che è in procinto di fare per sostituire l’assessore Pastore. Forse sarà solo una coincidenza. Di certo negli ambienti politici locali, e nel Pd in particolare, è risaputo che la Vinci da tempo non condivideva pienamente l’operato dell’Amministrazione Scoditti verso la quale era stata più volte critica. Non era contenta delle condizioni nelle quali poteva operare nel settore che le era stato affidato e che il suo nome sarebbe stato usato, e abusato, per una poltrona di assessore prima per sostituire prima Faggiano, poi Montanaro e in questa ultima occasione per prendere il posto di Pastore. La virata del Sindaco su un giovane esterno Francesco Rogoli, potrebbe essere stata l’ennesima mossa del Sindaco non gradita.
Il segretario del Pd Alessandro De Nitto, lealmente non nasconde la testa sotto la sabbia. “La situazione è delicata e le dimissioni della Vinci si aggiungono ai numerosi spunti di riflessione cui siamo chiamati. La questione delle Politiche sociali comunali non è di poco conto e dobbiamo dare una risposta alla città. Tra qualche giorno, inoltre, comunicheremo importanti novità all’interno del partito”.