Comunicato stampa della Uil Pensionati.
Viviamo in una situazione di crisi drammatica e il Governo non riesce a prendere le decisioni più giuste. L’Italia da alcuni anni sconta l’assenza di una politica economica orientata a promuovere ed a sostenere la crescita. Secondo la Federconsumatori il potere d’acquisto delle famiglie, negli ultimi quattro anni, è diminuito del -13.2%. Manca il lavoro e la disoccupazione aumenta, mentre i giovani inattivi vivono con la tutela del basso reddito dei pensionati. Le riforme intraprese negli ultimi anni non sono stati lungimiranti, anzi hanno creato e provocano forti disagi alle famiglie relativamente povere in maniera esponenziale. I dati contenuti dal rapporto sulla povertà della Caritas confermano quanto affermiamo da tempo: esiste, cioè, un grave problema di impoverimento progressivo per le persone anziane e pensionate, in particolare per le donne. Milioni di anziane e di anziani non riescono davvero più a pagare i farmaci per curarsi ed a supportare l’aumento del costo della vita, soprattutto dei beni di prima necessità, delle tariffe di beni e servizi e delle imposte locali. È sufficiente osservare il territorio. Nei Centri Commerciali i pensionati non comprano più gli alimenti necessari di qualità. Alle emergenze il Governo risponde con l’art.12 del disegno di Legge Stabilità, il quale chiede sul regime IVA l’aumento delle due aliquote dal 10% all’11% e dal 21% al 22%. Il rincaro inciderà sui principali consumi (medicine, energia, ecc.) e causerà maggiori disagi alle famiglie, ai pensionati e alle persone ammalate.
Ciò conferma che c’è un’incapacità del Governo, del Parlamento e delle istituzioni ad adottare misure concrete e rapidamente attuabili per far fronte alle nuove povertà e alle emergenze sociali prodotte dalla crisi.
Il Governo Monti non ha segnato quel deciso cambio di passo in cui milioni di italiani avevano
sperato. Per questo Noi della Uil Pensionati, continuiamo a ritenere urgenti e indispensabili:
- una redistribuzione della ricchezza a favore del lavoro e delle pensioni, da attuare in primo luogo con una profonda riforma fiscale e con il potenziamento del contrasto all’evasione e all’elusione fiscale e previdenziale;
- una incisiva lotta agli sprechi e alla corruzione;
- una razionalizzazione della spesa pubblica, non attraverso tagli lineari, ma attraverso il
controllo dell’efficienza e dell’appropriatezza delle prestazioni;
- una riduzione decisa dei costi abnormi della partitocrazia.
Solo con queste misure si potranno aggredire le vecchie e nuove povertà, evitare che altri milioni di cittadini precipitino nell’indigenza e rilanciare la ripresa e lo sviluppo dell’Italia”.