Se corrispondesse a verità l’episodio della telefonata pervenuta al signor Giovanni Plenilunio, nella quale lo stesso sarebbe stato vittima di una dichiarata minaccia, nel senso che gli sarebbe stato ordinato di ritirare la denuncia presentata a seguito della famigerata burla dei 500 euro, pena la perdita del posto di lavoro, saremmo di fronte ad un episodio, oltre che preoccupante, assolutamente squallido.
Non ci sentiamo di rimanere indifferenti dinanzi ad una vicenda già di per sè inquietante, e che, in secondo luogo, riguarda un soggetto disabile, anche se cosciente e capace di discernere il male dal bene. E non possiamo certamente rimanere indifferenti dinanzi all’arroganza ed allo scherno di qualcuno che evidentemente non sa far altro che sfogarsi con i più deboli. Le Istituzioni, la politica, la città, la gente comune, devono riflettere dinanzi a simili comportamenti.
Anche l’attenzione che deve essere rivolta a tali vicende è indice dell’appartenenza dei sentimenti di legalità e voglia di combattere contro i soprusi di un’intera comunità. E la politica deve far sentire la sua voce e condannare simili gesti, con l’auspicio che possa essere individuato l’autore di simili deprecabili azioni, e soprattutto possa essere individuato chi come proprio diletto ha quello di usare la carta intestata del Comune per inviare missive, promettendo contributi per nobili gesti, quale è di sicuro accudire un animale, che forse un contributo lo meriterebbe per davvero.
Il silenzio non aiuta, e far finire un simile atto nel dimenticatoio non fa altro che renderci complici di un sistema e di una società guasta, che invece andrebbe sostenuta ed incoraggiata al cambiamento culturale proprio con gli esempi di chi ha la responsabilità della sua guida.