Ieri, sulle pagine della cronaca di Roma del quotidiano la Repubblica, c’era una intervista della mesagnese Daniela De Leo, (nella foto) docente di pianificazione urbanistica all’università La Sapienza di Roma e membro del direttivo del Centro nazionale studi per le politiche urbane. Il pezzo, firmato da Lorenzo D’Albergo, era titolato “Politica senza visione dopo anni di abbandono le aspettative sono basse”.
Daniela l’abbiamo vista crescere nella squadra della Virtus Mesagne prima che si trasferisse a Napoli dove si laureò in architettura. Successivamente si trasferì negli Stati Uniti. L’abbiamo rivista a Mesagne in occasione di un convegno su temi di urbanistica. Il 1 giugno tornerà a Mesagne per presentare il suo libro “Mafia&Urbanistica”.
Nell’intervista Daniela sostiene che a Roma, dove si voterà a 15 giorni per il nuovo Sindaco e il rinnovo del Consiglio comunale, manca un’idea di cambiamento e che è in atto una deriva che porta solo a pensare al mantenimento dello status quo. “L’elettore – dice – sa di non essere ascoltato e che il politico di turno sarà in Campidoglio per gestire potere. Allora il cittadino chiede l’intervento su cosa può vedere e toccare con mano”. In questi giorni sono stati pubblicati i sondaggi della Demos che danno in vantaggio la Raggi su Giachetti e Meloni. I 1025 intervistati mettono al primo posto decoro cittadino e buche delle strade. Il dibattito cittadino si comprime entro questi limiti. “Il fenomeno delle buche ha un aspetto serio: i morti e i feriti sulla strada – continua Daniela -. E’ una domanda semplice che permette ai politici di dare risposte facili. Dopo anni di abbandono, le aspettative da parte degli elettori si sono contratte. Se la politica non offre una prospettiva di cambiamento e il cittadino stesso che non le riconosce più una capacità progettuale, si guarda solo quello che si ha sotto il naso. Ti voto se almeno le buche me le aggiusti. Risparmio sugli ammortizzatori dell’auto. Così il dibattito politico è diventato debolissimo”. Come può essere rafforzato? “Va definita una diversa idea di sviluppo della città . Intendiamoci: la riparazione delle buche è utile, ma va inserito in un progetto di cura più ampio. Altrimenti il politico e il cittadino stesso accettano una visione miope della capitale. La buca non è progetto, è solo management. I politici dovrebbero saper individuare altre priorità ”. Quali? “Roma, soprattutto il quadrante Est, ha troppe aree in cui mancano attrezzature e servizi essenziali. Per accedervi le fasce deboli devono sostenere costi più alti. Si rafforzano così povertà polarizzate. E gli effetti legati al disagio e al degrado sociale diventano evidenti”.
Daniela De Leo intervistata da “la Repubblica”
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