A seguito di alcune affermazioni pronunciate dal dott. Stefano Giuffreda in occasione della posa della prima pietra del progetto Apulia Diagnostic avvenuta sabato scorso, il dr. Costanzo Mardighian (nella foto), titolare dell’omonimo laboratorio di patologia clinica di via Brindisi, presa visione del del discorso di presentazione da parte del dr. Giuffreda, essendo stato direttamente citato e coinvolto nel suo discorso, ha postato sui social una sua pubblica risposta che riportiamo integralmente.
“Innanzitutto credo di poter dichiarare senza possibilità di smentita che da oltre 40 anni, precisamente dal 1976, la mia attività sanitaria nel territorio di Mesagne è da sempre stata rivolta a dotare il territorio di prestazioni analitiche, nei vari settori specialistici, sempre più moderne, attuali ed efficienti. Ben lungi da me, quindi, voler ostacolare una qualunque crescita del territorio purché essa avvenga nel rispetto delle normative nazionali e regionali (vedi Regolamento 3 del 2010, legge regionale 9 del luglio 2017, dgr 24 e 25 del 2018 etc) che tengono conto del fabbisogno territoriale delle varie attività; leggi e regolamenti a cui da oltre 40 anni ci siamo sempre scrupolosamente attenuti e prodigati a rispettare. Per questo motivo – aggiunge il dr. Mardighian – pubblico qui di seguito le lettere inviate alla Pubblica Amministrazione con le quali chiedo che vengano rispettate le normative vigenti. Nulla di più di questo! Anche per la doverosa tutela del posto di lavoro dei miei collaboratori che prestano con professionalità e competenza il loro lavoro, con dedizione all’apprendimento di sempre nuove competenze con lo scopo di promuovere il territorio sviluppando aggiornate e qualificate indagini evitando di privilegiare strutture di altre regioni trattenendo nelle nostre strutture competenze che evitino, o perlomeno riducano al minimo, l’esportazione di campioni verso strutture del nord. facendo crescere quindi il nostro territorio. E comunque – conclude – se c’era o c’è il desiderio di crescita o collaborazione il sig. Giuffreda sa e sapeva benissimo dove trovarmi sapendo altrettanto bene che la mia porta è sempre aperta. Non è duplicando a 200 metri di distanza una attività che si accresce la disponibilità del territorio ma ampliando la gamma di prestazioni per colmare alcune (non pretendiamo tutte) delle varie lacune assistenziali che purtroppo sono ancora molte”.
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