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Antonella Catanzaro, assessore alle Politiche Sociali, si è dimessa. Dopo Manuel Marchionna i “Servizi Sociali” del Comune di Mesagne fanno un’altra vittima. Nel manuale Cencelli, la signora Catanzaro-Rosato era in quota all’onorevole Matarrelli che, questa mattina, è caduto dalle nuvole quando ha saputo la notizia. Eletta con un ottimo risultato (201 preferenze) nella stessa lista civica di Matarrelli, ha motivato la sua decisione mascherandola con i soliti, abusati “motivi personali”. Impegni di lavoro e di famiglia? La signora Catanzaro sapeva già cosa comporta ricoprire incarichi pubblici. Aveva maturato una esperienza simile nella sua città d’origine, Latiano, anche quella interrotta traumaticamente. Inoltre se così fosse stato la volontà di lasciare il “pesante” incarico l’avrebbe già partecipata. Invece niente di tutto questo. E’ stato un vero e proprio fulmine a ciel (poco) sereno. Senza preannunci. Neppure all’onorevole. Di fatto sembra che abbia deciso di staccare la spina proprio perché nessuno, nemmeno il suo padre-putativo politico, avevano speso una sola parola quando ultimamente è stata (ingiustamente) accusata di aver elargito a suo piacimento contributi a famiglie bisognose. Che sono davvero numerose e tutte con una propria specifica priorità. Non solo. Sembra che tra l’assessore e la dirigente del settore non ci fosse unità d’intenti (in verità non c’é mai stata). O che sentisse troppo il peso decisionale della dirigente. Un problema che avrebbe più volte lamentato sia al Sindaco che all’onorevole che, però, non avrebbero dato peso. La realtà è che spesso la ormai ex assessore si è sentita bDa ciò la decisione pesa dall’ormai ex assessore Catanzaro. Tutto il resto non conta.
E ora. Ora si aprono nuovi scenari. In verità attesi da tempo e che sarebbero stati rinviati al dopo elezioni politiche. Progetto che potrebbe saltare dopo l’entrata a piedi uniti di Antonella Catanzaro. Si riapre il discorso della seconda fase del governo Molfetta. Marotta, Pisanò, che gli stessi consiglieri di maggioranza (quelli eletti) li hanno definiti “evanescenti”, potrebbero essere avvicendati. E con loro la superassessora Librato che, dopo la questione Dehors e la costosissima “tela di Penelope” Porta Grande, dovrà rispondere al conferimento dell’incarico di progettazione esecutiva idonea alla partecipazione al bando “Eurovelo 5” ad un professionista esterno.
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