Abuso d’atti d’ufficio e abuso di potere: questi i reati ipotizzati dai 5 stelle della provincia di Brindisi che, sabato 17 gennaio, si sono recati presso la Procura della Repubblica per depositare un esposto nei confronti del Presidente della Regione Puglia e alcuni funzionari dell’acquedotto pugliese. “Noi ci mobilitiamo concretamente – si legge in una nota trasmessa dal 5 stelle – mentre il Comune di Mesagne si fa bello con le delibere assieme all’opposizione ma di fatto non dimostra un vero interesse per la questione di Torre Guaceto”. Al centro della questione lo scarico, all’interno della area marina protetta di Torre Guaceto, delle acque provenienti dal depuratore consortile di Carovigno, autorizzato senza l’obbligatoria “Valutazione di Incidenza Ambientale “. A confermare la mancanza di questo fondamentale atto, il sottosegretario all’ambiente on. Silvia Velo, in risposta ad una specifica interrogazione parlamentare del deputato 5 stelle Diego de Lorenzis. Una problematica, quella di Torre Guaceto, che i pentastellati stanno seguendo sin dall’inizio con attenzione e forte preoccupazione e sulla quale hanno costituito una apposita task force con parlamentari e attivisti locali in stretto contatto con il Comitato Nazionale di salvaguardia di Torre Guaceto e il suo Presidente Dr Elio Lanzillotti a cui va il merito di questa iniziativa che i 5 stelle, condividendola, hanno deciso di sottoscrivere e sostenere con forza.
A depositare l’esposto numerosi attivisti locali della provincia di Brindisi, la senatrice Barbara Lezzi, il deputato Giuseppe D’Ambrosio e l’eurodeputata Rosa D’Amato.
“Siamo tutti impegnati in questa vera e propria emergenza territoriale – conclude il comunicato 5 stelle – per salvaguardare una tra le riserve marine più importanti del mondo. Un gioiello del nostro territorio nonchè tassello importante dell’economia locale. Un tesoro da custodire e valorizzare non certo da distruggere sversandoci dentro scarichi fognari”
Esposto contro Niki Vendola e l’Aqp per la questione Torre Guaceto
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