Due atleti dell’Atletica Mesagne, Giovanni Guarini e Gianfranco Zocco, rispettivamente presidente e consigliere della società di atletica mesagnese, domani e domenica (26 e 27 maggio) saranno ai nastri di partenza della 46^ edizione della “100 km. del passatore” sulle montagne da Firenze a Faenza.Guarini e Zocco per l’occasione gareggeranno con la nuova divisa (nella foto) per la stagione 2018 che riprende i colori della Città di Mesagne, sponsorizzati dal Gruppo Bianco Petroli una società a forte espansione, leader oggi nel mercato dell’energia alternativa. Ad attenderli a Firenze, in Piazza Santa Maria Novella, sabato tra le ore 10,30 e le 14,00, altri 3060 concorrenti. L’arrivo in Piazza del Popolo a Faenza deve avvenire entro un tempo massimo di 20 ore.
Una gara in cui ci sono due salite e due discese, dove l’entusiasmo è un’arma a doppio taglio, perchè rischia di farti partire troppo forte e, quando arrivi ai quasi 1000 metri del Passo della Colla, ti senti ancora bene e credi di potercela fare, credi che il peggio sia passato, invece é lì che inizia il difficile, una lunga lenta discesa fino a Faenza, lì probabilmente non è ancora iniziata la gara. Mancano ancora 52 km e chi è esperto lo sa: in salita si fa fatica, ma è in discesa che è la vera sfida. La discesa è una falsa amica, è come la Maga Circe di Ulisse, che ti incanta illudendoti che le tue gambe girino con più facilità , ma intanto le trasforma, come Circe trasformava gli uomini in animali. Il lavoro eccentrico delle gambe è deleterio per i muscoli e riuscire a resistere a Circe significa non lasciarsi andare troppo, controllare la corsa, senza frenare, ma cercando una sintonia con la forza di gravità , dandole la mano, senza darle tutto il braccio.Â
Una gara in cui ci sono due salite e due discese, dove l’entusiasmo è un’arma a doppio taglio, perchè rischia di farti partire troppo forte e, quando arrivi ai quasi 1000 metri del Passo della Colla, ti senti ancora bene e credi di potercela fare, credi che il peggio sia passato, invece é lì che inizia il difficile, una lunga lenta discesa fino a Faenza, lì probabilmente non è ancora iniziata la gara. Mancano ancora 52 km e chi è esperto lo sa: in salita si fa fatica, ma è in discesa che è la vera sfida. La discesa è una falsa amica, è come la Maga Circe di Ulisse, che ti incanta illudendoti che le tue gambe girino con più facilità , ma intanto le trasforma, come Circe trasformava gli uomini in animali. Il lavoro eccentrico delle gambe è deleterio per i muscoli e riuscire a resistere a Circe significa non lasciarsi andare troppo, controllare la corsa, senza frenare, ma cercando una sintonia con la forza di gravità , dandole la mano, senza darle tutto il braccio.Â