E’ utile alla città mantenere l’ufficio del Giudice di Pace soprattutto in questo periodo di ristrettezze economiche? E’ arrivato in Comune il decreto che chiede di decidere entro 15 giorni. Nel decreto il Comune è invitato a comunicare i locali destinati al servizio e il personale destinato a svolgere il ruolo di supporto a tale attività. Per quanto riguarda i locali è stato individuato l’ex Tribunale. In questi giorni con una circolare sarà chiesta la disponibilità a tre impiegati comunali di spostarsi presso il Giudice di Pace. Poi bisognerà fare bene i conti per sapere la spesa annua effettiva che comporta questo servizio.
Bisognerà assicurare gli arredi e tutti i servizi: funzionamento dell’ascensore, pulizia quotidiana degli uffici, impianti di riscaldamento ed aria condizionata, manutenzione ordinaria e straordinaria.
Quando Mesagne chiese il mantenimento del servizio, fu fatto un preventivo molto approssimativo di 50 mila euro annui che, si disse, potevano essere divisi con il Comune di Latiano. Ora sembra che a Latiano faccia dietro front e rivedendo i conti la spesa annua supererebbe di molto 100 mila euro.
Il Comune di Mesagne valuterà bene se confermare il mantenimento del Giudice di Pace. Per togliersi questo ulteriore peso finanziario, potrebbe anche non inoltrare la documentazione richiesta comunicazione facendo di fatto decadere l’iniziale richiesta. C’è chi sostiene – e non ha tutti i torti – che quelle risorse potrebbero essere utilizzate per servizi più utili per la città? Per il Giudice di Pace basterebbe spostarsi a Brindisi. Una posizione che, forse, dal punto di vista “politico” non sembra sostenibile. Se ne discuta, si allarghi la discussione ai gruppi di opposizione e insieme si valuti se davvero vale la pena spendere circa 150 mila euro all’anno per avere su Mesagne la sede del Giudice di Pace.
Giudice di Pace. Ma è utile mantenerlo?
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