“Non fui soccorsa subito da nessuno e restai per molto tempo da sola nel mio ufficio mentre il mio corpo si gonfiava di bolle. Rischiai un shock anafilattico. E’, comunque, fu colpa della Commissione medica di Brindisi che condizionò con i suoi verbali la Commissione medica del Ministero della Salute di Roma”.
Quando un giornalista diventa punto di riferimento del cittadino, lo Stato ha già perso. Le è stato diagnostico il morbo di Lyme, una malattia molto rara. Ed è stata curata presso l’ospedale Maggiore di Trieste. Ma la commissione del Ministero Verifiche di Bari l’ha giudicata malata mentale. Caterina Palummieri, 51 anni, mesagnese residente a Torre S. Susanna, non intende arrendersi e continua la sua battaglia. Con le unghie e con i denti, sostenendo onerose spese farmaceutiche e visite presso specialisti di fama. Purtroppo, però, da qualche tempo non riesce più a deambulare con il risultato che è finita su una sedia a rotelle.
Una storia che ebbe inizio nell’agosto del 2005 quando, di ritorno dalle ferie, aprendo la porta del suo ufficio presso l’Amministrazione provinciale, Caterina fu investita da uno sciame di pulci. Accompagnata febbricitante al Pronto Soccorso dell’ospedale Perrino di Brindisi, fu curata. Ma senza risultati positivi. Di fatto, dimagrì di giorno in giorno e da 52 kg. scese addirittura sino a 38 kg.
Un calvario. Un’odiessa. Innumerevoli le visite di controllo. Ma l’Inail – sia di Brindisi che di Bari – la sempre giudicata malata mentale.
La sua menomazione non fu mai riconosciuta dipendente da causa di servizio. Dal Ministero di Roma arrivò la conferma: avevano ragione i medici della Commissione di Brindisi e Bari.
Tutto questo mentre l’Amministrazione provinciale la faceva restare in servizio altri due anni oltre il limite d’età. “Una contraddizione – dice Caterina -. Se fosse vero che sono una malata mentale come mai mi hanno affidato importanti pratiche da portare aventi in quegli anni?”. Le è stato tolto il 10% dello stipendio per malattie che – secondo l’Amministrazione – erano ingiustificate.
“Hanno sempre asserito che l’infortunio non fu per causa di servizio. L’Inail ha più volte ribadito che la pratica Palummieri è andata in prescrizione. La signora – dal canto suo – ribadisce che la sua disabilità continua dal 1 agosto 2005 a tutto’oggi.
Attualmente a causa del morbo non vede più da un occhio essendosi distaccato il cristallino. Ultimamente si è rivolto al Ministro Salvini.
“Il comportamento dell’Inal è vergognoso – ha scritto -. Non mi spiego tanti accanimento contro una persona che sta affrontando tante sofferenze, che è sempre in giro per gli ospedali di tutta Italia. Un via Crucis che dura da 14 anni. Purtroppo non è stato ancora trovato il farmaco giusto per debellare questo morbo. Ma non mi arrendo e continuerò a lottare”.
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