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Ieri, nel Liceo ‘E. Ferdinando’ hanno avuto inizio le manifestazioni volte a ricordare le vittime della strage nazista. La shoah è stata approfondita da diversi punti di vista. Gli studenti, da sempre sensibili a tali tematiche, hanno deciso di organizzare con l’ausilio di alcuni docenti una serie di attività che nei prossimi giorni coinvolgeranno anche la cittadinanza mesagnese. Gli studenti sono stati impegnati, durante l’assemblea di istituto, all’analisi dei processi che portano alla nascita e all’affermazione di una dittatura, attraverso l’utilizzo di testi, documenti e storie, riflettendo in particolare su quanto sia facile manipolare le menti di alcuni individui. A ulteriore supporto delle loro riflessioni hanno visto il film ‘L’Onda’, che racconta di un esperimento sociale realmente svolto nel 1967 in California e che in qualche modo ha permesso loro di soffermarsi sulle dinamiche che hanno portato all’affermazione di tali ideologie. E’ già dal mese di dicembre che alcuni ragazzi di quarto anno, grazie al progetto ‘Viaggio della Memoria’ si stanno soffermando con attenzione su questi aspetti e li stanno facendo propri per prepararsi alla forte conclusione del loro percorso: il viaggio ad Auschwitz. Oltre a tutte queste attività, che termineranno oggi sabato 28 gennaio, gli alunni hanno deciso di realizzare una mostra nella quale raccontano lo sport e l’arte all’interno dell’Olocausto. Ieri hanno partecipato al convegno tenuto presso l’auditorium del castello di Mesagne ‘Noi, costruttori di memoria’ che hanno introdotto gli argomenti trattati nella mostra, aperta al pubblico dal 29 gennaio al 10 febbraio. E’ con questo vivo interesse che gli studenti hanno deciso di tornare a pensare all’importanza della memoria, non come un momento obbligato e quindi quasi svuotato di ogni significato, ma come conoscenza approfondita e consapevole. Perché ricordare significa cercare di non ripetere gli stessi errori e prendere consapevolezza che libertà e dignità umana sono valori imprescindibili e necessari a ogni sviluppo civile.
I giovani e la memoria
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