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Nei giorni scorsi a Latiano sono intervenuti per spegnere l’incendio sviluppatosi all’interno di una colonnina dell’Enel provocato da un corto circuito mettendo immediatamente in sicurezza una intera palazzina del quartiere. Ma, andando indietro nel tempo, proprio il giorno di Natale, il pompiere discontinuo Valerio Augurio di Latiano intervenne per spegnere le fiamme sprigionate in un appartamento prima dell’arrivo dei colleghi. E solo per citare gli ultimi due più eclatanti casi in ordine di tempo. Per lo Stato, però, Valerio Augurio e Cesare Bellanova, come i circa 160 vigili del fuoco discontinui che operano in provincia di Brindisi (500 in tutta la Puglia), sono volontari anche se in realtà si tratta di veri e propri lavoratori precari al servizio della comunità anche quando non indossano la divisa. Nella nostra provincia hanno come loro rappresentate sindacale Cristiano Martello e sono dislocati presso il comando di Brindisi o a sostegno del personale situato nei distaccamenti di Ostuni e Francavilla Fontana. Organizzati su tutto il territorio nazionale con l’associazione And (associazione nazionale discontinui), presidente Carlo Mazzarella, sono lavoratori precari di lunga durata: da 10, 20 e anche da 30 anni. A nulla sono serviti, almeno per il momento, le numerosissime petizioni presentate a favore della loro stabilizzazione e contro il riordino attualmente in atto “che – sostengono – sta distruggendo il corpo nazionale dei vigili del fuoco”.
“In effetti non possiamo essere considerati volontari perché siamo lavoratori precari a tutti gli effetti. Siamo equiparati ai vigili del fuoco permanenti, abbiamo gli stessi turni, lo stesso vestiario, facciamo lo stesso addestramento, negli interventi sul territorio partiamo insieme, abbiamo gli stessi turni di lavoro – dicono accorati -. Siamo equiparati ai vigili del fuoco effettivi con tanto di busta paga che ci arriva dal Ministero dell’Interno, abbiamo uguale stipendio, ritenute Irpef, percepiamo l’indennità di disoccupazione. Come fanno a definirci volontari non riusciamo a capirlo”. Solo che? “Solo che non abbiamo il contratto a tempo indeterminato, la sicurezza sul posto di lavoro. In base alla legge Brunetta, la 182 del 2011, siamo considerati lavoratori volontari. Questo stato di cose lo si può definire solo in un modo: siamo lavoratori senza diritti. Siamo lavoratori discontinui, ma in realtà siamo sempre pronti a dare il nostro contributo alla comunità, ogni qualvolta ci sono incidenti, in un incendio o in qualsiasi altra situazione di pericolo per l’incolumità altrui. La speranza è che anche lo Stato, prima o poi, se ne renda conto e cancelli questa ingiustizia”.
I vigili del fuoco precari chiedono di diventare permanenti
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