“Mangiafueco”, un ristorantino nei pressi di piazza Orsini, in via Degli Azzollino, dallo scorso maggio è gestito da Davide Camassa (nella foto) assieme alla sua ragazza, Francesca, di Roma. Davide ha 31 anni e mancava da Mesagne da 15 anni. Ha lavorato in giro per l’Italia e all’estero prima come apprendista cuoco e poi da cuoco. Assieme a Francesca all’inizio dell’anno decise di tornarsene a Mesagne per investire il gruzzoletto che aveva accumulato in tanti anni di sacrifici e rinunce. “Mi sono pentito. Chi me lo ha fatto a fare a tornare a Mesagne?”. Davide è scoraggiato. “E’ umiliante quanto ti impegni sulla qualità, quando pensi di offrire un prodotto giusto su qualità-prezzo, ma sono costretto a far mangiare i miei clienti tra il fetore dei rifiuti. Mi sento umiliato quando il cliente è contento di quanto ho servito ma sente un puzzo sgradevole”.
Davide ogni settimana si reca nella vicina Basilicata per acquistare la carne e i formaggi, tutti prodotti di prima scelta. “Ho investito in questa braceria con le mie forze, sono tornato in un momento di crisi, ho assunto tre-quattro unità senza licenziare nonostante le difficoltà, so che bisogna stringere la cinghia, ho pagato in anticipo il suolo pubblico, ma non mi sento tutelato dal mio Comune. Sotto certi aspetti non mi sento neppure compreso come invece accade per altri ristorati che magari non sono in regola. E’ giusto? Quando chiamo al Comune per rivendicare i miei diritti non sono sempre disponibili. Come mi sento? Umiliato”.
“Il Comune non mi tutela”
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CORAGGIO NON VI ABBATTETE VEDRAI LA QUALITÀ ‘ VIENE SEMPRE PREMIATA