Ho guidato i treni per 30 anni, prima a Bologna poi a Taranto – Brindisi in seguito ho fatto il dirigente (Capo deposito) nell’azienda Ferrovie dello Stato che mi ha onorato di servire. Il ferroviere, è il mestiere che ho sempre desiderato fin da bambino, certo non immaginavo mai di “guidare un treno”. Proprio per questo non posso rimanere indifferente di fronte a quello che è accaduto in Puglia oggi. Non posso non commentare la superficialità di certi media nel raccontare la vicenda, l’ignoranza che aleggia attorno ai tentativi maldestri di spiegare in due parole “come funziona la ferrovia”. Ho sentito di tutto: “binario unico maledetto”, “littorine ancora in giro”, “sistemi di sicurezza assenti”, “capistazione e macchinisti che possono fermare i treni quando serve”. Per favore, tacete. Onoriamo queste vittime in silenzio. E’ giusto fare informazione, ma con criterio e documentandosi un minimo prima.
L’ingegneria ferroviaria italiana per la tecnologia e la sicurezza è all’avanguardia prima nel mondo, purtroppo nonostante a Monopoli (pochi chilometri dal disastro) abbia sede un’azienda che produce altissima tecnologia per la sicurezza ferroviaria, in quel tratto specifico non era attiva nessuna tecnologia, vige infatti il sistema di controllo “telefonico”. Mentre la tecnologia di controllo automatico è obbligatoria per le ferrovie dello stato, non è obbligatoria per le aziende ferroviarie in concessione in Italia!
Ai parenti delle vittime di questa sciagura giungano le mie più sincere condoglianze e ai feriti una pronta guarigione.
Angelo Mingolla
beh dire che “L’ingegneria ferroviaria italiana per la tecnologia e la sicurezza è all’avanguardia prima nel mondo” mi sembra un pò azzardato perchè secondo me è il giappone che ha anni molto più in avanti rispetto all’avanguardia italiana…ci sono treni monorotaia e con cuscinetti magnetici e dulcis in fundo viaggiano a minimo 500 km/h. Roba che in Italia non si vede neanche col binocolo!
Nessuna rimostranza ma solo obiettivamente un punto di vista.
Su questa ennesima sciagura pesano di più le responsabilità morali, civili e politiche che per anni hanno permesso che in Puglia si continui a viaggiare sul “binario unico”. Un progetto di raddoppio avviato nel 2008 e che doveva concludersi nel 2015, purtroppo ad oggi non è stato ancora cantierizzato. Andiamo a chiedere di chi la responsabilità, poi si inizi a fare i nomi di questi personaggi burcrati e politci che permettono questo. Poi possiamo discutere di responsabilità penali e tragici errori umani. Condivido pienamente il pensiero espresso nell’articolo a firma di Angelo Mingolla.