All’ex Lido San Bnedetto, all’Arca di Noè, Pantanagianni, alla Darsena, a Specchiolla, a Torre Lapillo, Porto Cesareo, tutte località balneari che conosciamo non hanno nessuna idea su cosa significa essere diversamente abili. Tutti questi lidi (ma l’elenco è lunghissimo) sono sprovvisti di passerella, di scivoli e accorgimenti adeguati. Noi italiani non abbiamo la cultura, nessuno si interessa di fare presente la mancanza di attrezzature adeguate per i diversamente abili. C’é menefreghismo da parte di tutti. La prima cosa che dovrebbe fare una società civile, è mettere tutti nelle condizioni di poter accedere al mare senza problemi; la prima cosa che dovrebbero controllare chi concede l’autorizzazione è se ci sono le attrezzature adeguate per i diversamente abili. Il ricordo dell’estate non è sempre piacevole per tutti. Chi convive con un handicap, una giornata al mare si può trasformare in un percorso a ostacoli. Sono rare le spiagge attrezzate che offrono la possibilità di entrare in acqua per farsi il bagno in tutta tranquillità. Non ci sono i servizi adeguati. Mancano: percorsi facilitati, mezzi di trasporto, servizi igienici e personale preparato. Difficoltà che ostacolano non solo le persone con handicap, ma anche anziani o famiglie con bambini molto piccoli. I disabili faticano a trovare stabilimenti balneari adeguati, privi di impedimenti architettonici. Non tutti hanno il piacere delle vacanze estive.
Il piacere delle vacanze estive non è un diritto di tutti
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