“Nel giorno del mio 66° compleanno – che spendo in bella ma ideale compagnia essendo lo stesso giorno anche per Barack Obama – mi tocca fare delle precisazioni che si arricchiscono di una dimensione non solo “internazionale” ma anche “universale”. Mi corre l’obbligo di informare dei fatti e della verità i giornali, a valle della nota del mio concittadino, consigliere del Comune di Mesagne, Damiano Franco inerente l’Isbem apparsa in grande evidenza sui blog che si occupano di Mesagne.
Quale Presidente e responsabile legale dell’Isbem, scrivo per correggere quanto affermato dal consigliere Franco che afferma: “Isbem svolge una attività di impresa istituzionalmente diretta a beneficio dei propri Soci”. A onor del vero, è palese, coerente, oltre che nelle cronache dei media e nelle coscienze di tutti coloro che hanno conosciuto o frequentano questo istituto, Isbem adempie alla sua mission, portando benefici a tutta la comunità, al Mezzogiorno ed anche oltre. Dispiace invero che si cada nell’equivoco di paragonare Isbem ad una società di capitali.
L’ISBEM nacque il 25 Maggio 1999 con una natura giuridica di Società Consortile per Azioni senza scopo di lucro (proprio come il PASTIS-CNRSM) con una missione che non ha mai rinnegato e che dovrebbe rendere orgogliosi, a dir poco, tutte le persone che hanno a cuore la comunità in cui esso opera. Infatti, per statuto, l’Isbem non può dividere profitti fra i Soci e, qualora li facesse, deve re-investire tutto in Ricerca, Formazione ed Assistenza e Servizi. E’ una creatura sana che deve crescere e continuare ad adempiere alla sua funzione, e alla quale io personalmente contribuisco da 15 anni, uno fra tantissimi altri in verità, con la dovuta diligenza, con tanta passione e anche con la necessaria razionalità, facendo ogni sforzo per radicarla al meglio quale buona pratica nazionale, come recentemente definito dal Sole24Ore e dalla stessa Commissione Europea che le ha approvato tre progetti in meno di sei mesi.
Buone e veritiere informazioni si possono anche ottenere negli articoli dello Statuto e dell’Atto Costitutivo da cui emerge cosa sia l’Isbem e cosa si sobbarca per migliorare il Pianeta Salute, comportandosi come impresa innovativa di alto valore sociale.
In sintesi, per merito dei suoi fondatori e degli altri soci, ben 32, oltre che di tanti altri cittadini che hanno contribuito alla sua crescita e al suo consolidamento, anche da volontari, Isbem è il frutto di molteplici atti di lungimiranza tesi a costruire un pezzo di futuro nella nostra comunità. Oggi, assieme ai giovani che vogliono formarsi e fare ricerca, Isbem può fare molto con i progetti che portano sia innovazione sociale che migliorie nel Pianeta Salute.
Dispiace molto che venga frainteso ciò che Isbem ha fatto in questi anni: infatti, non ci sono interessi precostituiti, se non il Bene Comune. L’istituto è qui per servire, per cui tutti i concittadini che vogliono conoscerlo meglio sono benvenuti ad incontrare i tantissimi “costruttori” di questo “gioiello” del Mezzogiorno. Può essere questo istituto ingombrante o inappropriato in una comunità che pure è alla ricerca del bandolo della matassa di un futuro sostenibile e moderno? Se così fosse, spetterà ai Decisori comunali e quindi agli stessi Cittadini la decisione di tenerlo o di mandarlo via: non certo ai pregiudizi o ai preconcetti di alcuni.
Secondo lo Statuto, la missione dell’Isbem è quella di servire la comunità nella libertà e in modo moderno, senza scopi di lucro. Isbem agisce facendo innovazione sociale, valorizzando la rete di rapporti e di relazioni regionali, nazionali ed internazionali, facendo leva su giovani talenti e potenziando il rapporto fra imprese, scuola, ricerca ed istituzioni, per sperimentare ed elaborare processi e progetti innovativi. Siamo infatti convinti che valorizzare i giovani porterà a sviluppare capacità che alla nostra comunità servono così come al corpo umano servono aria, acqua e cibo per vivere. Non rallegra il fatto che anche il Paese Italia arranchi su tali aspetti.
Eccone un esempio: non basta incitare i giovani a prepararsi alle sfide della vita, se poi in concreto, come adulti, ci si distrae e si sottovaluta il ruolo della ricerca, come capita nella nostra regione. In Puglia, in 9 casi su 10, il 5×1000 viene destinato fuori dalla regione che, come istituzione, cerca di fare molto proprio per i giovani. Perdiamo una cifra di 26 milioni di € sui 28 totali che potrebbero invece essere destinati a Università, Istituti di Ricerca (come ISBEM), ONLUS, Società sportive e finanche ai Comuni del nostro territorio, se soli i Cittadini sapessero. L’ISBEM usa il 5×1000 e tante altre iniziative come inseminazione e investimento soprattutto per i giovani che, dopo la laurea, proseguono gli studi col Dottorato di Ricerca: quindi contribuisce al futuro di questa Comunità, secondo le indicazioni dell’Unione Europea che invita tutti ad adoperarsi per applicare al meglio il triangolo della conoscenza (Ricerca, Formazione ed Innovazione) per divenire una comunità intelligente.
Si può immaginare di fare ciò senza i giovani? Non è quindi utile avere qui fra noi l’Isbem? Tutto ciò che Isbem fa è rispettosamente allineato con quanto dice da tempo il Presidente Giorgio Napolitano … Investire nella ricerca e nella innovazione è una priorità irrinunciabile per sviluppare il nostro paese. E’ quindi compito primario dei soggetti pubblici e privati fornire risorse e strumenti adeguati a tal fine per affrontare le difficili sfide proposte da una società ampiamente globalizzata.
Proprio per questo Isbem continuerà la sua missione che è una testimonianza di quanto si può fare oggi per il Pianeta Salute e per tutta la società, a Mesagne o in qualche altra città, reclutando giovani alla ricerca, vincendo progetti, facendo formazione e guardando al futuro con speranza e soprattutto con l’innovazione sociale che l’Unione Europea ci chiede di adottare.
Siamo certi che i talenti nascono ovunque, anche qui, ma vanno coltivati e l’Isbem è un bel campo di idee, di progetti concreti che portano ricchezza e cultura innovativa alla Comunità”.
Alessandro Distante, presidente Isbem Mesagne (nella foto)