Invece di occuparsi dei ministeriali uffici,
si trastulla alla ricerca dei propri nemici:
sono a Nord, sono a Sud, sono qua e là;
li trova, li insulta, li perseguita senza pietà.
Rovista tra gli scrittori e non va lontano,
indicando il suo acerrimo nemico Saviano.
Nemici son tutti i sinistri centri sociali
e par che siano l’origine di tutti i mali,
covo di anarchici e di incalliti comunisti.
Nemici annovera anche tra i giornalisti.
Non parliamo di zingari e di emigranti:
Tre, quattro? No! Sono davvero tanti.
E soprattutto odia quelli di pelle nera,
che ci portano pidocchi, peste e colera.
Maldisposto verso le regole dell’Europa
che vorrebbe spazzare via con una scopa
Nemici i Commissari, tra i quali “un alcolizzato
con andatura malferma e con cervello bacato”.
Ha aperto anche il fuoco contro i magistrati,
invece di lodarli per il loro perseguire i reati;
contro Spataro, che invia malfattori in prigione,
ha gridato:” Non rompere! Vai in pensione!”
Il Viminale non è balcone ma veranda,
usata come sede di partito e di propaganda.
Questo arrogante, protervo, prepotente
sa incantare gli ingenui e la povera gente,
che, se troverà alfine la sua via dritta,
si accorgerà che vende fumo e aria fritta.
Paquino, dicembre 2018