La Giunta municipale ha deliberato di conferire incarico all’avv. Donato Musa, con studio in San Vito dei Normanni, per ottenere il dissequestro del canile comunale di contrada Casa Calva che lo scorso 21 marzo 2018 fu posto sotto sequestro dai carabinieri del Nas di Taranto, unitamente al Siav “C” dell’Asl Brindisi. Il sequestro rende impossibile intervenire per eliminare le criticità igienico sanitarie e strutturali. Lo scorso 6 aprile, e successivamente il 14 giugno, il Comune ha depositato istanza di dissequestro che sono state rigettate. A questo punto il sindaco Molfetta, per ottenere la disponibilità del canile, ha dato incarico al legale penalista sanvitese “atteso che la l’avvocatura comunale non ha specifiche competenze in materia”. Una delibera che l’avvocato Fernando Orsini, consigliere comunale di opposizione, contesta: “Ammesso (ma non concesso) che il legale dell’avvocatura civica comunale non «abbia specifiche competenze in materia penale», non penso tuttavia che a Mesagne non vi siano avvocati “competenti” nella predetta materia per «promuovere ogni iniziativa utile, al fine di ottenere il dissequestro del canile comunale sia sanitario che rifugio, sito in c.da Casa Calva» (sic!), oggetto della delibera di G.M. nr. 145 pubblicata oggi, per la quale è stata impegnata una spesa di € 3.000,00 oltre accessori. Senza nulla togliere al professionista incaricato, residente in altra città e senza fare altri pensieri, che potrebbero indurmi in peccato, mi limito solo a ricordare che Mesagne ha dato i natali a fior di penalisti. Ieri come oggi”. D’accordo con l’avv. Orsini il collega Manuel Marchionna, già assessore del sindaco Molfetta, che ha commentato: “Che schifezza. Non c’è altro modo per dirlo”. E aggiunge: “E quindi a Mesagne – dove l’avvocato dell’avvocatura civica comunale è anche il dirigente maggiormente retribuito – c’è bisogno di un avvocato di altro Comune per dissequestrare il canile. Per specifiche competenze si dice, perché noi avvocati mesagnesi al massimo ci occupiamo di multe. Alla modica cifra di 3000 euro oltre accessori di legge. Chiarito che la mia non è certo invidia professionale, sarebbe interessante capire quale sia stato il percorso logico utilizzato dalla squadra di giunta per prendere tale decisione. Sempre che logicità ci sia in tale decisione: perché a furia di pensar male, qua non si corre più manco il rischio di far peccato. Ci si azzecca sempre”.
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Anche io penso che a Mesagne non ci siano avvocati competenti: anche la giustizia NON è FATTA DA AMICI DEGLI AMICI… rassegnatevi.
E’ una questione di immagine signori miei, la gente vi vede entrare da una porta, tipo del comune, e difendere chi ha rubato o ponciato nell’altra? E vi giudica per quello che siete.
Ci sarebbe già l’onta al collega censurabile: ma, ma siccome parliamo di personaggi che operano a Mesagne, possiamo tanquillamente aggiungere che i processi si fanno nei tribunali, non sui tavolini dei bar e di lì con i cellulari in mano.
Buone vacanze a tutti.
E se non è invidia che cos’è? Siamo paesani? Fa caldo su… ma non esageriamo sui tavolini dei bar.
Non so se però vi sono chiari i discorsi c
che fanno; siamo paesani ma quello che si deve fare lo decidiamo noi.
Non so se vi è chiara solo una cosa, in estate la popolazione si triplica! Ci sono già i mesagnesi di seconda generazione già a partire dagli anni 80! Non vi state rivolgendo agli stupidi che cercate!