La camera di consiglio, terminata ieri sera a tarda ora, ha chiuso il primo capitolo dell’inchiesta denominata “Die Hard” e condotta dal pm della Dda di Lecce, Alberto Santacatterina. Queste le pene decise: Vito Stano 15 anni e 9 mesi; Francesco Gravina 12 anni e 6 mesi; Ivan Carriero 7 anni; Vincenzo Solazzo 11 anni e 6 mesi; Tobia Parisi 7 anni e 6 mesi; Giuseppe Stranieri 5 anni; Ercole Penna (collaboratore di giustizia) 4 anni; Danilo Calò 1 anno. Assolti per non aver commesso il fatto Massimo Taurisano Pulli e Vincenzo Accolli.
Questi i singoli episodi: estorsione ai danni della ditta Giancarlo Mingolla a cui furono chiesti mille euro; il tentativo di costringere Riccardo Infante, responsabile dell’area Puglia della Manutencoop, all’assunzione di tre persone indicate da Penna e Centonze; estorsione a Nicola Daloisio per la sistemazione del canale Galina – Capece; alla ditta Eredi Devicienti; all’imprenditore Pasquale Carriero al quale chiesero 20mila euro, ma anche alla Taf Pneumatici e a Cosimo Scalera, titolare di supermercati Eurospin, contro il cui portone di casa fu sparato un colpo di fucile a scopo intimidatorio.
Il collegio difensivo era composto da: Raffaele Missere, Giancarlo Camassa, Marcello Falcone, Rosanna Saracino, Pasquale Annicchiarico, Davide Di Giuseppe. Il Comune di Mesagne, presentatosi parte civile, ha ottenuto il riconoscimento ad essere risarcito.
Inchiesta “Die Hard”: otto condanne e due assoluzioni
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Si, li portate dentro…ma dopo 2 mesi li vedi di nuovo a passeggio in villa o sotto i bar…che schifo…