Lo scorso 20 dicembre la giunta capeggiata dal sindaco Pompeo Molfetta ha dato incarico all’avvocato del Comune, Anna Lisa Valente a rappresentare l’Amministrazione comunale nel processo contro la Scu per chiedere il risarcimento dei danni d’immagine della città nell’inchiesta “The beginners” che portò agli arresti il 23 febbraio 2016. La Dda, in quella occasione, chiese il processo per tutti confermando le accuse di associazione mafiosa finalizzata anche ad estorsioni ai danni dei titolari di alcune discoteche l’Aranceto, il Mashad e il Poison. “I reati contestati – si legge nella delibera – hanno creato una condizione di timore limitando i rapporti sociali e hanno compromesso la reputazione dei cittadini anche all’esterno. Da ciò discendono probabili ripercussioni negative sui rapporti economici, arrecando anche grave danno all’immagine per l’Ente in conseguenza dei riflessi negativi e del discredito provocato al prestigio (un bene-valore per la collettività, oggetto di un diritto proprio dell’ente pubblico riconosciuto e tutelato dall’ordinamento la cui lesione esige una riparazione in senso patrimoniale) ed alla personalità pubblica dello stesso Ente. Il procedimento penale riguarda una serie di delitti, soprattutto contro il patrimonio, perpetrati, tra l’altro da cittadini mesagnesi nell’ambito di un’associazione di tipo mafioso. Tra i suoi fini primari, l’Amministrazione Comunale annovera la tutela e lo sviluppo del territorio, dei cittadini, delle imprese, delle attività produttive e commerciali e di ogni forma di lavoro singola o associata e, pertanto, ha anche lo scopo di tutelare i propri cittadini dagli attacchi criminosi e da tutte le forme di illegalità diffusa”.