Procede la vendemmia 2019 al Cantina Riforma Fondiaria. La cantina mesagnese ha fatto la storia di questa città. Negli ultimi anni, però, ha vissuto momenti difficili. “Il periodo nero è passato – ci dice il vice presidente Emanuele Guglielmi (nella foto) -. Pensi che alcuni giorni i camion hanno scaricato le uve sino alle ore 22.30. Sono tornati a conferire imprenditori agricoli storici che, per le note vicissitudini, si erano allontanati”. Mentre parliamo ha scaricato l’ultimo camion. “Naturalmente in cantina si continua a lavorare. Giorno e notte. Le uve vanno trasformate e immesse nelle vasche, ecc.”, spiega Guglielmi.
La vendemmia 2019 è iniziata a settembre con le uve bianche, Chardonnay, Fiano e Trebbiano. “Poi abbiamo proseguito con il Primitivo e adesso stiamo lavorando il Negramaro che tanto lustro ha dato al nostro territorio”. “Lavoreremo sino alla prima decade di ottobre. Ad oggi sono state trasformate oltre 60mila quintali di uve”.
Quanto prodotto pensate di lavorare. “L’altro ieri si sono affacciati nuovi conferenti per circa 5mila quintali. Penso che arriveremo a oltre 100mila quintali”.
E la qualità? E’ eccellente, da iscrivere negli annali. Abbiamo avuto una flessione sulle rese per ettaro a causa dell’andamento climatico ma, tutto sommato, ci possiamo ritenere soddisfatti. Come quantità siamo attorno al 30% in meno ma in compenso, come dicevo, abbiamo compensato con la qualità”.
In conclusione? “Riprenderemo a dare risposte positive al territorio non solo agli imprenditori agricolo, ma anche in fase occupazionale. Avere una struttura di riferimento del mondo produttivo è opportuno per non ritornare come quando i nostri genitori erano costretti a vendere le uve agli acquirenti del nord che condizionavano il prezzo. La Cantina della Riforma Fondiaria di Mesagne tornerà in auge. Quasi un ritorno all’antico, ma questa volta altamente avanzata dal punto di vista tecnologico”.
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