Ci scrive Maria Carmela Saracino mamma del bambino di 11 anni. “Smentisco categoricamente che la scuola ed il Comune non fossero a conoscenza del problema. Il maestro di mio figlio mi ha chiamato per dirmi di aver ricevuto un’email della cooperativa che diceva che il bambino non poteva avere assistenza durante la gita scolastica perché non è prevista nelle ore scolastiche e non c’erano i soldi per pagare gli extra. La scuola si sarebbe dovuta sentire con il Comune che avrebbe dovuto provvedere. La scuola nel prenotare il pullman con la pedana ha fatto il suo dovere. Non mi hanno fatto nessun favore. L’anno scorso mio figlio salì su un pulmino a parte di sei posti facendo una cosa fuori legge per quella che è la tutela dei diritti dei disabili. Invece la scuola accettò un appalto più economico di un’azienda di trasporti pubblici che non aveva il pullman con la pedana. Il pullman con la pedana lo cercai io assieme all’assistente perchè non fossi costretta io a portare il bambino con la mia auto, il che non mi sarebbe costato nulla perché lo faccio da sempre. La proposta che mi è stata fatta dal Comune per coprire il servizio di accompagnamento alla gita scolastica è stata quella di economizzare la spesa togliendo ore di assistenza al mio bambino E vi sembra una soluzione?”.
La mamma del bambino disabile smentisce Scuola e Comune
Post precedente
Lo pseudo problema del bimbo disabile
Iscriviti
1 Comment
il più vecchio