Argo è solo un cucciolo ma ha uno sguardo che racconta mille sofferenze. Nei suoi faretti color cioccolato ci si perde. Catia Vinci – che sarebbe riduttivo chiamare solo la sua padrona – l’ha salvato per due volte da una fine orribile. Il primo incontro tra i due avviene in una notte che Charles Monroe Schulz descriverebbe come “buia e tempestosa”. La giovane recupera dalla cuccia di un labrador quello che diventerà uno dei più grandi amori della sua vita. Qui il piccolo ha trovato riparo, provando a sfuggire ad un temporale da paura. A notarlo per prima è un’amica, Ilaria Marra. Chiama Catia che se lo porta a casa, “in attesa di trovare una sistemazione”. Ma chi potrebbe più staccarsi da quell’esserino adorabile che si fa ogni giorno più bello e riconoscente? Non lei. La ragazza e Argo diventano l’uno l’ombra dell’altra. Lo scorso gennaio il cagnolino comincia a stare male: ha lo sguardo fisso, non riposa, cerca spesso di nascondersi. Comincia il calvario con la prima corsa verso l’ambulatorio di Antonia Gamuzza, veterinaria competente e appassionata. Dopo aver escluso l’ipotesi dell’avvelenamento, è lei ad indirizzare le cure del pelosetto verso una clinica di Bari. La diagnosi non lascia scampo, si tratta di shunt extraepatico congenito: il fegato è malfunzionante e talmente poco irrorato da non vedersi neppure alle radiografie. O si interviene da lì a pochi giorni o quegli occhioni dalla indicibile bellezza si chiuderanno per sempre. Cominciano gli appelli sui social, viene attivato un numero di conto sul quale tante persone di buon cuore non fanno mancare un contributo. Si uniscono gli amici del Bar Capriccio. La stessa Ilaria e Mina Raho, un’altra volontaria, si danno un gran da fare. Tutti insieme raccolgono la somma necessaria per l’operazione. “Ringrazio tutti. Devo tanto al cuore di molti, alla competenza della mia veterinaria e a quella dei medici dell’Ospedale veterinario “Pingry” dice Catia. E’ una gran lavoratrice ma senza un reddito fisso, da sola non sarebbe riuscita a coprire tutte le spese. Solo a distanza di un mese – dopo che il veterinario l’ha rassicurata sul fatto che Argo è fuori pericolo – ha vinto la scaramanzia e ha deciso di raccontare la sua storia. E sempre insieme sono tornati a sorridere.
La piccola storia di una grande amicizia
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