Riceviamo e pubblichiamo la lettera che il sindaco Pompeo Molfetta ci ha inviato per commentare il pezzo pubblicato dalla nostra testata ieri domenica 28 agosto dal titolo “Oggi a Mesagne ha vinto l’illegalità”.
Caro direttore. Come lei saprà non intervengo mai a commentare articoli di stampa, anche quando siano particolarmente fantasiosi o oltremodo ingiuriosi. Vi sono costretto in questo caso, non per tutelare la mia immagine della qual cosa ben poco mi dolgo, ma per salvaguardare l’onore delle istituzioni che rappresento su cui lei, fra il detto e il sotteso, lancia ombre inquietanti. È inquietante che lei ritenga illegittimo ciò che io abbia fatto a proposito della “fiera medievale franca” perché ciò significa che il primo cittadino ha in qualche modo violato la legge. E’ oltraggioso che lei, parafrasando l’accaduto, evochi gli “inchini” ai boss di certe processioni profane perché questo di fatto mi addebita, neanche tanto velatamente, comportamenti mafiosi. È avvilente che lei chiami in causa il tema della legalità per commentare una vicenda che ha piuttosto i contorni della saga strapaesana. E’ infine oltremodo offensivo lasciar intender che questo sindaco, sul tema della legalità, faccia solo passerelle mediatiche come quella di farsi fotografare con don Ciotti. Lei comprenderà (ma non ne sono del tutto certo) che la portata delle sue insinuazioni superano di gran lunga la sua abituale fregola di metter zizzania per ricavar clamore anche da una cozza e incidono direttamente sull’onore delle istituzioni che lei allegramente dileggia e infanga. Nel merito di questa querelle, in cui io sono stato tirato a forza, tutti sanno che ho cercato semplicemente di trovare un punto di incontro fra i due contendenti per evitare che le invettive e gli strali che reciprocamente si sono mandati al mio cospetto non finissero sui giornali o in un aula di tribunale. Così ho letto al Daloisio la missiva di padre Enrico e ho chiesto se vi fossero e quali fossero gli spazi di una mediazione possibile. Alfine siamo addivenuti alla conclusione, sofferta ma condivisa, che, nelle more che altri risolvano la contesa storica, la manifestazione quest’anno si sarebbe svolta normalmente evitando però il passaggio rituale dal santuario della madonna del Carmine per impedire che gli archibugi degli armigeri medievali si scontrassero con le frecce degli arcieri carmelitani. Il Daloisio ha altresì convenuto, non senza adombrare nubi minacciose, che per quest’anno fosse lasciato in pace l’arcangelo Michele che ha altre gatte da pelare e che ha già da combattere con il drago. La proposta di mediazione è stata si accettata da entrambi ma evidentemente col malcelato intento degli uni di perseguir comunque il clamore giornalistico e degli altri di veder prima o poi riconosciuta la giustizia della storia del tutto incuranti (o chissà forse compiaciuti) che nel tritacarne ci potesse finire “il sindaco censore” reo di essersi arrogato l’arbitrio di dirigere il traffico nel guazzabuglio di un improbabile medio-evo. Il sindaco Pompeo Molfetta
RISPONDE IL DIRETTORE Caro Pompeo il bello della democrazia è che ognuno è libero di pensare diversamente da quanto è il tuo pensiero. Io sono convinto che nessuno, nemmeno i Padri Carmelitani. si possono arrogare il diritto di possesso di una strada, né tanto meno arrogarsi il diritto di vietare il passaggio di un evento pubblico patrocinato dal Comune. Definisci il pezzo fantasioso e ingiurioso? Non è fantasia quella che ho raccontato perché mi sono attenuto strettamente ai fatti. Non è ingiurioso (al contrario del tuo) perché non è rivolto alla persona ma alla istituzione che rappresenti alla quale, credimi, in questa occasione, non hai fatto fare bella figura. Si, come dici tu, i fatti accaduti sono inquietanti. Tanto inquietanti che da parte nostra non c’era bisogno lanciare ulteriori ombre. Tu, caro Sindaco, non hai violato la legge. E chi l’ha detto. Ciò che ti addebito, e ogni cittadino in democrazia lo può (deve) fare, è di aver messo, ancora una volta, la testa sotto la sabbia per non vedere, per non decidere. Ancora una volta hai agito alla Ponzio Pilato. Non ti abbiamo addebitato comportamenti mafiosi. Non sei stato tu a chiedere di vietare il passaggio per una pubblica via di un corteo storico. Leggi bene. E, questa volta, cerca di comprendere tu. La legalità, caro Sindaco, la si persegue sempre, anche nelle piccole cose, anche nelle sagre paesane. Capisco benissimo che ti sia dispiaciuto quanto abbiamo scritto. Ma dove vedi che non rispetto le istituzioni. Non condivido alcune tue decisioni. E’ peccato mortale? E’ un attacco alle istituzioni? Dai, lascia perdere, sei tu che hai chiesto il voto ai mesagnesi, sei tu che non devi far piegare la testa alle istituzioni. Sempre. Più che rispondere su quanto è accaduto per spiegare a noi e ai tuoi cittadini perché ti sei comportato così, hai preferito attaccare chi non la pensa come te. Mi accusi di mettere zizzania, di infangare le istituzioni, ecc. Evidentemente questa volta ti sei proprio arrabbiato. Finalmente. Dici che la conclusione della vicenda l’hai sofferta. Sono troppe le conclusioni che stai soffrendo in appena un anno di legislatura. Le dobbiamo elencare? Possiamo? O mettiamo zizzania. Lasciamo stare. Ma dimmi: perché la tua è stata una decisione sofferta. Evidentemente anche tu sotto sotto la pensavi come me, come noi, come migliaia (la maggior parte) dei mesagnesi e di quanti ti circondano anche a livello istituzionale. Pompeo i mesagnesi ti hanno votato non per prendere decisioni sofferte, ma decise, con la schiena dritta. E, in conclusione, lascia stare gli archibugi, i draghi, il medioevo. Non fare l’attore. Non siamo su Pernia e Cola. Lo abbiamo sempre detto: nello scrivere e nel parlare (soprattutto) sei molto fine e sottile. Pompeo adesso non è più tempo di parole ma di fatti: è ora di operare. A schiena dritta. Buon lavoro. Giuseppe Messe.
Se alla base del veto del Padre Carmelitano c’è davvero l’esistenza di un contenzioso tra le due famiglie, l’articolo del Messe e le rimostranze politiche sono più che fondate e legittime. Sorprende che campioni dell’ultralaicismo siano diventati così accomodanti con le pretese di un prelato, così debolmente contrastate e questo viene dopo l’ostentazione di un assessore contrario alle unioni civili. Che sia in atto una mutazione genetica?
Che questo nervosismo evidenzi l’incapacità di una delle più scarse amministrazioni che Mesagne ricordi? Non è la prima volta infatti che si sceglie di “non” scegliere e ci sono questioni ben più gravi che aspettano da mesi una posizione chiara dal Sindaco Molfetta.. Tornando alla questione. Se la memoria non m’inganna l’addetto stampa del Sig. Sindaco è stato anche testimone di nozze dell’Onorevole Matarrelli (a proposito, sia pur in ritardo tanti auguri a Tony e consorte) spero che gli sposi abbiano pensato bene di donare ai testimoni un bel vocabolario d’italiano in modo che tutti possano darsi una ripassata alla… Leggi di più »
@Angelo De Leo: l’addetto stampa del sindaco è il dottor Rigliano, ma la nota è stata con tutta evidenza scritta dal sindaco stesso. Io ero, fino a prima di dimettermi, il consigliere politico. Se poi dovesse essere pertinente, possiedo già qualche vocabolario, ma il possesso non ne implica la conoscenza. Giuseppe Florio
Il sottoscritto: un elettore a caso, viene a sapere dell’esistenza di alcune qualifiche, e relative dimissioni, solo se viene a leggere questa testata, ma forse non è importante per qualcuno, ah approposito, credo che al pari del voto espresso non sia importante sapere il mio nome. voglio solo dire che non sono vicino a un determinato giro, di questa amministrazione e di quella precedente, visto che non trovo mensione in alcuni manuali di cose e decisioni pubbliche? che vengono prese negli uffici di via Roma?
Personalmente sono più interessato a sapere chi paga chi. Sono certissimo che il Sig. Florio non abbia preso un euro per il suo ruolo di consigliere conoscendo la sua passione per la politica. Sono curioso di capire invece chi paga il Dott. Rigliano. Percepisce stipendio dall’amministrazione comunale o dalle tasche personali del Sig. Sindaco? Scusate ma io sono ignorante e questi meccanismi mi sono oscuri. Un’ultima domanda la vorrei rivolgere la Sig. Florio se avrà avuto la pazienza e la bontà di leggermi: Se fosse rimasto consigliere politico del Sig. Sindaco avrebbe avvallato il comunicato uscito ieri in risposta all’articolo… Leggi di più »
Gentile signor De Leo, la rassicuro intanto: nessun euro, ho prestato la mia (poca) opera a titolo gratuito e con piacere. Mi sono dimesso per questioni «strettamente afferenti alla sfera personale». Sono un convinto sostenitore della libertà di stampa e del pluralismo dell’informazione, ciononostante ho trovato l’articolo del Direttore Messe sopra le righe, eccessivo nei toni e nei contenuti, condividendo invece la pacatezza della replica dello stesso Messe. Capisco quindi la reazione piccata del sindaco Molfetta, le cui biografie umana e politica costituiscono una garanzia assoluta di legalità. Resto anche convinto che sia il primo cittadino, sia il suo addetto… Leggi di più »
Non avevo dubbi sulla gratuità della sua opera. Grazie mille dell’invito che sicuramente coglierò. A presto. Angelo De Leo
“Ma cosa hai messo nel caffè che ho bevuto su da te? C’è qualche cosa di diverso adesso in me; se c’è un veleno morirò, ma sarà dolce accanto a te perchè l’amore che non c’era adesso c’è.”
State male! Con tutte le cose serie che ci sono da affrontare a Mesagne, tipo ingiunzioni di pagamento del arneo, ascoltate bene l’arneo! Che stanno arrivando ai cittadini che si sono affidati alla vostra politica creativa, quale miglior definizione.. state badando alle chiacchiere!
Quelli del arneo sono come voi, hanno solo un piccolo vantaggio, sono riusciti a farsi una carriera ! chiamiamola così.
Caso mai poi volano parole grosse…
no rimanete su questi canali la dove cominciate e dovete finire queste dialettiche.
Sa Sig. Florio la vecchia fa brutti scherzi e pensavo che il Dott. Rigliano fosse stato testimone di nozze del buon Tony. Lasciando perdere i matrimoni a cui notoriamente sono poco interessato sarebbe stato bello far sapere alla cittadinanza come mai Lei si è dimesso da consigliere politico. Oppure il Dott. Rigliano era in vacanza quando questo è successo? Ora sempre se la mia memoria non m’inganna anche Lei si è sposato di recente. Auguri quindi sia pur in ritardo. Per quanto riguarda il vocabolario visto che io non alludevo a Lei regali un bel Devoto Oli al Sig. Sindaco… Leggi di più »
Io invece vorrei sapere dove vengono prese certe decisioni. dato che si tratta di cose pubbliche! e non vi è traccia sui riferimenti istituzionali se uno va a cercare!