La telenovela concernente le sorti della scuola “Mons. Armando Franco” è desolatamente (per la città di Mesagne) giunta all’epilogo. Utilizziamo volutamente e consapevolmente l’avverbio “desolatamente”, in quanto tale epilogo non può che essere considerato una grave sconfitta non solo per questa deludente amministrazione, ma soprattutto per la città di Mesagne.
Con delibera n. 143 del 24-09-2012, infatti, il Comune di Latiano ha concesso in comodato alla suddetta scuola 8 aule dell’istituto “B. Longo” per potere continuare l’attività scolastica, con l’unica condizione di accollarsi tutte le spese relative alle forniture. Pertanto, la scuola “Mons. Armando Franco” va via da Mesagne ed emigra nel comune di Latiano.
Ovviamente sorge spontanea una considerazione: è mai possibile che l’amministrazione comunale di Latiano in soli 4 giorni (la richiesta della scuola “Mons. Armando Franco” è stata protocollata il 20/09/2012) abbia trovato la soluzione ad un problema che, invece, l’amministrazione comunale di Mesagne si è trascinata per mesi e non ha saputo (o, meglio, non ha voluto) gestire se non con ordinanze di sgombero corredate da sostituzione dei catenacci e delle serrature dei locali occupati dai malcapitati ospiti eseguite da qualche funzionario “costretto”!? Dunque, o l’amministrazione comunale di Latiano è straordinariamente efficiente o, molto più semplicemente, ha voluto manifestare tutta la sua volontà politica di accogliere la scuola nel proprio territorio, contrariamente a quella di Mesagne che, invece, ha mostrato tutta la sua volontà politica di estrometterla dal proprio territorio!
L’Amministrazione Scoditti, per l’ennesima volta, ha confermato il suo ormai arcinoto canovaccio: ignorare qualunque istanza o invito al dialogo, da chiunque provenga, se non è in sintonia con la propria agenda, anche quando si tratta di una scuola con la sua importante funzione sociale. Non sappiamo a questo punto quale sial’idea di cultura di questa amministrazione: da un lato si impone lo sgombero ad una scuola senza colpo ferire, evitando qualunque forma di dialogo finalizzata a trovare una soluzione, si giunge addirittura ad essere ufficialmente “bacchettati” dalla soprintendenza ai beni culturali per lo stato pietoso di importanti reperti archeologici; dall’altro, paradossalmente si patrocina la visita di un brigatista rosso in città, e lo si ospita addirittura in strutture comunali, come accaduto qualche mese fa.
Non ci resta, in questo mare di desolazione, che plaudire agli attenti amministratori latianesi che, molto opportunamente, hanno scritto nella loro delibera che per la loro comunità rappresenta “un’opportunità ed una convenienza concedere in comodato le suddette aule dell’Istituto Bartolo Longo, all’Istituto Professionale Paritario per i servizi Turistici – Aziendali e Sociali “ Mons. Armando Franco “ di Mesagne, per poter aprire in Latiano una scuola paritaria secondaria di secondo grado”, e che “ormai la cultura è un bene essenziale al quale tutti devono avere il diritto di accedervi agevolmente”. Considerazioni che dovrebbero essere, per ogni amministratore responsabile, del tutto ovvie, ma che per i nostri diligenti amministratori, invece, non lo sono.
Il nostro appello al buon senso, nella speranza che lo stesso prevalesse attraverso il confronto, è caduto purtroppo nel vuoto. Certamente con questa vicenda l’amministrazione Scoditti ha privato la nostra comunità, come già avevamo evidenziato, di un’ulteriore opportunità di scegliere liberamente dove mandare a scuola i propri figli.